Attacchi di ansia: cosa fare per imparare a gestirli
Indice
Se trovandoti in una situazione per te molto stressante hai sentito il battito del cuore accelerare sempre di più, il respiro farsi sempre più corto e veloce, le mani sudare in modo intenso, le gambe tremanti e hai percepito un senso di smarrimento sempre più forte, allora hai sperimentato un attacco di ansia.
Questa combo di sensazioni spiacevoli può presentarsi senza preavviso e, spesso, nei momenti meno opportuni, lasciandoci sfiniti e confusi.
So bene quanto sia difficile riprendersi dopo una forte crisi d’ansia, e sono consapevole anche di quanto frustrante e forte possa diventare il pensiero di non riuscire a superarla. Quello che voglio fare oggi attraverso questo articolo, è fornirti degli utili suggerimenti per aiutarti a superare bene l’attacco d’ansia, e degli strumenti validi per metterti in cammino verso una maggiore serenità e gioia.
Vediamo insieme, quindi, come identificare gli attacchi di ansia e cosa fare per gestirli al meglio.
Cosa causa un attacco d’ansia
Un attacco d’ansia, così come anche un attacco di panico, non avviene mai per caso.
In genere, ciò che scatena attacchi d’ansia improvvisi sono situazioni molto stressanti che toccano le corde dei nostri grandi conflitti: attaccamenti emotivi e materiali, perdite di qualunque tipo, ciò che non comprendiamo o che vediamo come “nemico” e che ci crea paura.
Quello che è importante sottolineare, però, è che l’entità di elementi che possono dare origine a un attacco d’ansia è potenzialmente infinita perché ogni persona ha un preciso linguaggio a livello inconscio con cui interpreta e vede il mondo e, se in questo “contenitore” (che è l’inconscio) ci sono traumi mai affrontati, o immagini limitanti della realtà, una qualunque situazione che tocca quelle precise corde mentali creerà ansia.
Pertanto, le cause dell’ansia vanno sempre ricercate individualmente, nel vissuto di ogni singola persona.
Differenza tra attacco d’ansia e attacco di panico
Ansia e panico sono entrambe manifestazioni di un disagio e di uno squilibrio energetico, ma ci sono alcune differenze.
Chi soffre di attacchi di ansia, vive uno stato costante di allerta e con un sistema nervoso sempre sovraccarico. Le persone in questo stato non si rilassano mai e, se non trovano il modo di scaricare le tensioni accumulate, rischiano di scivolare lentamente verso il totale burn-out.
Coloro che soffrono di attacchi di panico, invece, hanno la sensazione di morire e perdono totalmente il contatto con gli arti, il suono e la parola. Queste persone vivono con l’angoscia che questi attacchi possano presentarsi in qualunque momento e pensano che stare chiusi in casa sia la soluzione migliore. Per alcune persone, questo significa anche smettere di lavorare, di fare attività e, nel complesso, di vivere solo per tentare di scappare da questa sensazione.
Ovviamente, questa non è la soluzione al problema, ed è proprio a causa di questa chiusura in sé, che non ha nulla di umano, né di terapeutico, che possono insorgere anche disturbi più preoccupanti come la depressione, l’agorafobia e i disturbi legati all’uso di sostanze o di personalità.
Come riconoscere un attacco d’ansia
Riconoscere un attacco d’ansia è abbastanza semplice. La sensazione più forte, di solito, è la totale disconnessione dal proprio corpo (non si sentono più le proprie gambe e le braccia) e dalla mente (non si percepiscono più i suoni e le persone intorno a noi) e sembra di trovarsi improvvisamente all’interno di una bolla.
Ma i sintomi dell’attacco di ansia possono essere diversi da persona a persona, e dipendono molto dallo stadio del problema. Ad ogni modo, per riconoscere una crisi d’ansia è possibile fare riferimento ai principali sintomi.
Tra questi ultimi, possiamo individuare:
Quelli della sfera emotiva:
- preoccupazione costante
- paura del cambiamento e dell’abbandono
- difficoltà a concentrarsi
- angoscia
- panico
- apprensione
E i sintomi fisici:
- insonnia
- vertigini
- palpitazioni e tremori
- tensione muscolare
- vampate di calore, febbre
- nausea e vomito
- diarrea e dolori intestinali
- tachicardia
- sudorazione diurna o notturna da ansia
- mente confusa
- vuoto mentale
- propensione alla distrazione e difficoltà nel mantenere la concentrazione
- deficit mnemonici
Come si manifestano le crisi d’ansia
Le crisi di ansia si manifestano quando tutti questi sintomi insieme diventano ingestibili e/o un sintomo predomina su tutti gli altri. Ciò genera nell’individuo una grande paura di morire, diversi tipi di fobie, e l’incapacità di trovare momenti di rilassamento e serenità durante le giornate.
Altro elemento da sottolineare è la possibilità di manifestare ansia sia durante il giorno che durante la notte. In effetti, non è raro incontrare allievi che dicono di avere crisi di ansia e di angoscia durante il sonno, proprio perché si sono addormentati con la mente piena di pensieri e preoccupazioni.
Quanto dura un attacco di ansia
L’attacco di ansia di solito non è di lunga durata, ma se non lo si gestisce bene e consapevolmente, possono sorgere ulteriori tensioni che “trascinano” l’ansia verso uno stato cronico di malessere.
Come superare gli attacchi di ansia
Una delle prime cose da fare in caso di attacco di ansia è fermarsi, e fermare qualunque attività si stia facendo, per realizzare consciamente che il malessere si può controllare. Se ci si trova in piedi, può essere utile sedersi oppure, se tremano anche le gambe, si può toccare il suolo con le mani.
Fatto questo, il passo seguente è respirare consapevolmente, concentrandosi solamente su questa attività. La respirazione consapevole è fondamentale per riportare l’attenzione della mente sul corpo, sul respiro e sul fatto che si è vivi, ed è ciò che ci dà la forza per affrontare qualunque emozione, compresa la paura.
Prima di poterla usare, però, è necessario conoscere, sperimentare e maturare bene la respirazione yoga in uno stato di rilassamento. In effetti, è solo imparando a usare il respiro yogico ogni giorno, che saremo in grado di utilizzare questo straordinario strumento di armonia e calma ogni qual volta avremo bisogno di calmarci durante le tempeste emotive o mentali.
Ma in che modo agisce su di noi il respiro yogico? La forza di questo respiro sta nella sua composizione trifasica che consente di far lavorare simultaneamente l’addome, il torace e gli apici polmonari, favorendo una serie di movimenti che influenzano in modo positivo sia il corpo che la mente, permettendoci di rilassarci e distenderci.
Superare gli attacchi d’ansia più gravi può risultare più difficile, e non tutti potrebbero essere capaci di eseguire sin da subito la respirazione yogica completa poiché questa richiede tempo e tanta pratica. In questi casi, per calmare i nervi e i visceri, basta concentrarsi anche solo sulla respirazione addominale.
E’ un modo di respirare che richiede chiaramente consapevolezza e pratica, ma è più immediata, più “facile” soprattutto se siamo in preda alla paura. La paura si scarica sempre a livello viscerale, per cui il controllo consapevole dei visceri e dell’addome con il respiro, agisce immediatamente su quella parte del cervello antico che è legata agli istinti, alla sopravvivenza, calmando il comando di allarme, e rilassando diaframma e sistema nervoso.
Cosa NON fare in caso di attacchi d’ansia
Una cosa che andrebbe evitata in caso di attacchi d’ansia è far finta di niente, scappare, cercare di distrarsi.
L’ansia, come del resto qualunque altro sintomo del corpo, è un linguaggio che altro non chiede che essere visto, accolto, compreso e… superato.
Se siamo noi i primi a chiudere gli occhi davanti ad un disagio e a evitarlo, questo non potrà far altro che peggiorare,e seguirci come un cane fedele in ogni aspetto della vita.
Come prevenire gli attacchi d’ansia improvvisi
Trovo un po’ complesso parlare di “prevenzione” quando si ha a che fare con l’ansia,
da un lato perché spesso questa non viene riconosciuta come tale, e dall’altro perché le ragioni dell’ansia e del disagio nascono nell’inconscio di ogni persona e ognuno di noi, come è ovvio che sia, ha esperienze differenti a livello inconscio.
Detto ciò, prevenire gli attacchi d’ansia è un pensiero che è molto limitato, come a dire che si può prevenire la vita; è assurdo.
Il problema non è mai l’attacco di ansia in sè per sè, ma come rispondiamo noi. Per questo, ciò che si può fare è intervenire mettendo in atto comportamenti in grado di tenerla alla larga. Questi comportamenti sono:
- Dedicare ogni giorno del tempo a se stessi, a curare “l’anima”.
- Prendersi i propri tempi, i propri spazi e occuparsi dei propri bisogni creativi prima di tutto. Senza questa forza, il rischio è incappare in attaccamenti e dipendenze (di qualsiasi tipo), che bruciano l’energia vitale e alimentano l’ansia.
- Comprendere che l’unica cosa che si può controllare è sé stessi e basta. Cercare di controllare ostinatamente la vita, le relazioni, gli eventi è una via sicura per stare male e soffrire.
Essere consapevoli di sé stessi, e abbandonare ogni tentativo di controllo, non può che avere un impatto positivo sulla vita, permettendoci di mantenere il respiro leggero e ampio, e fornendoci una via d’uscita concreta dall’ansia.
Quando cercare aiuto per gli attacchi d’ansia
Cercare aiuto per gli attacchi d’ansia rappresenta un passo importante nella vita di una persona. Avendolo sperimentato sulla mia pelle, penso che questa decisione derivi da una forza (interiore), che emerge nel momento in cui realizzi che non ce la fai più, e che vuoi veramente cambiare lo stato delle cose in meglio.
Dopo aver vissuto io stessa un forte attacco di panico, e averci quasi rimesso la pelle, dentro di me è scattato qualcosa, da cui non sono più tornata indietro. Una forza che mi ha fatto urlare: “così, mai più”.
Senza quella forza (che ha azzerato tutte le mie credenze) non mi sarei mai messa a cercare una soluzione concreta. Eppure così è stato. Così è arrivato nella mia vita lo yoga. Grazie a quella forza.
Attacchi di ansia come curarli con lo yoga
Una dei primi disagi che nasce con lo stato ansioso è la perdita di serenità e di naturalezza. La testa inizia a rimuginare all’impazzata per convivere con l’ansia, si entra dentro un copione, una routine “safe”, che è l’opposto della vita reale. E si pensa che quella sia l’unica via percorribile.
Sbagliato. In questo modo si sta semplicemente perdendo l’occasione di vivere veramente la vita, con le sue innumerevoli sfide certo, ma anche con le sue innumerevoli possibilità e occasioni.
L’ansia tiene fermi, immobili. Diventa quasi un’abitudine vedere gli altri vivere, realizzarsi, mentre la propria vita diventa ogni giorno di più al pari di un sogno o un’illusione.
Praticare yoga per ansia significa spezzare questo “sogno” (in cui fin troppo spesso ci si adagia) tornare e a percepire il corpo e il respiro, accorgendosi di quanto si è vivi.
Si sperimentano sulla propria pelle i benefici del respiro, sia a livello fisico che mentale poiché ritorna la lucidità e la creatività, e ci si ritrova tra le mani una maggiore quantità di energia che ci spinge a vivere veramente.
Più si pratica lo yoga, più questo processo di “pulizia” e consapevolezza si mette in movimento, più velocemente la guarigione dai disturbi psico-fisici diventa possibile.
Superare ansia e panico: la mia sequenza yoga per iniziare
Ora che hai a disposizione le informazioni necessarie per riconoscere e gestire gli attacchi d’ansia, voglio invitarti ad affrontare questo malessere con coraggio e servendoti di un grandissimo alleato, lo yoga.
Non c’è niente di più gratificante che prendersi cura di sé, e osservare i benefici tangibili che lo yoga può portare nel tuo confronto quotidiano con l’ansia.
E perché tu possa davvero sperimentare questa magia, ho pensato di farti un regalo speciale: una sequenza yoga completamente gratuita con 10 posizioni selezionate con cura per guidarti in un percorso di acquisizione di consapevolezza del tuo corpo e per aprirti la porta a una serenità profonda.
Non vedo l’ora che tu possa provarle e sperimentare concretamente quella pace interiore che meriti. Buona pratica!