Attacco di panico: rimedi immediati per stare meglio
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Quando una persona si trova in preda a un attacco di panico, i rimedi immediati possono avere un ruolo di estrema importanza nel fornire sollievo a chi sta vivendo quella situazione.
In effetti, l’esperienza è così traumatica, soprattutto se si tratta del primo attacco di panico, che le persone che la vivono finiscono per evitare tutti quei posti, situazioni o persone che pensano possano dare origine a un nuovo attacco.
Come è facile intuire, l’esperienza traumatica va a compromettere in maniera importante il benessere fisico e psicologico delle persone ed è quindi fondamentale sapere cosa fare in caso di attacco di panico e imparare a trattare questo disturbo in modo adeguato.
Molto probabilmente, se sei arrivato a leggere questa risorsa, per te l’attacco di panico è diventato una questione da affrontare con estrema urgenza. Non preoccuparti, in questo articolo cercherò di spiegarti con estrema chiarezza tutto ciò che devi fare per gestire quei momenti così angoscianti nel modo migliore.
Attacco di panico: come gestirlo nell’immediato
Prima di capire cosa fare in caso di attacco di panico, è bene ribadire un concetto importante: le crisi di panico si presentano senza alcun preavviso e ciò produce in noi una sensazione di totale perdita di controllo.
Sappi che, in realtà, questi episodi possono essere governati e che ciò lo si può fare mediante alcuni esercizi pratici. Vediamo, quindi, in che modo tali pratiche possono tornarci utili per superare gli attacchi di panico con efficacia.
Imparare a riconoscere una crisi di panico
La prima cosa da fare durante un attacco di panico è imparare a riconoscerne i sintomi. Partiamo col dire che, quando una persona va in preda al panico, le reazioni a cui si assiste sono tra le più disparate: c’è chi si immobilizza, chi scappa, chi urla, chi trema…In ogni caso, le sensazioni che si provano sono così forti da spazzare via in un istante tutta la nostra razionalità.
Sebbene ogni persona sia diversa dalle altre, è comunque possibile individuare dei sintomi comuni durante gli attacchi di panico. Questi ultimi derivano da una risposta innata del cervello antico (legato agli istinti animali) nel momento in cui riceve l’informazione di “pericolo”.
Sia che si tratti di pericolo reale che di pericolo immaginario, il cervello antico si attiva sempre e quel che mette in mostra è una risposta ben precisa. La scienza li chiama i sintomi più comuni degli attacchi di panico, ovvero:
- sudorazione intensa
- palpitazioni
- tremori
- costrizione al petto
- nausea
- brividi
- formicolii o sensazioni di intorpidimento agli arti
Non c’è niente di sbagliato nei sintomi, in quanto sono risposte precise, previste dalla natura. Il vero problema dell’attacco di panico è l’errata convinzione di non poterlo gestire. Questo pensiero può arrivare a trasformare la tua quotidianità in un vero e proprio inferno, rendendo difficile fare qualunque cosa, come guidare, andare a scuola, al lavoro, esprimersi e così via.
Calmare gli attacchi di panico concentrandosi sul presente
Ora che sai come riconoscere le sensazioni che precedono gli attacchi di panico, vediamo cosa fare nell’immediato. Che tu lo stia affrontando in solitudine o con qualcuno, la prima cosa da fare in caso di panico è sedersi e iniziare a sviluppare la consapevolezza del respiro.
Questo significa diventare consapevoli del fatto che si sta inspirando ed espirando dal naso. Spostando l’attenzione sui processi del respiro, la mente non può far altro che rallentare e calmarsi.
Per fare questo, soprattutto in caso di attacco di panico, può essere utile portarsi una mano sotto le narici e sentire l’aria che sfiora il dorso della mano nell’espiro. Durante l’inspiro, invece, si può immaginare di avere davanti a sé un fiore o il proprio profumo preferito e di voler dilatare al massimo le narici per inspirare tutto il suo odore.
Essere consapevoli del proprio respiro significa anche mandare un comando al cervello antico di “pericolo passato”, azione che aiuta a rilassare il diaframma e a distendere il corpo rigido.
Sebbene all’inizio di un attacco di panico la situazione in cui ci si trova è quella dell’iperventilazione, grazie alla consapevolezza si può imparare a eseguire il respiro con coscienza, acquisendo la capacità di pensare “sto inspirando”, “sto espirando” mentre compi l’atto respiratorio.
Mentre compi questo atto di pura presenza, grazie al respiro consapevole, inviti la mente a restare in contatto con la realtà e questo riduce drasticamente quegli spiacevoli sintomi del panico come il senso di sbandamento, di svenimento e bolla attorno al corpo.
Attacchi di panico: come uscirne con la respirazione consapevole
Acquisendo la consapevolezza del respiro, la persona in preda al panico recupera velocemente la calma e la lucidità e questo le dà modo di mettere in atto quanto prima la respirazione addominale, una pratica fondamentale per liberarsi dalla paura e lasciar andare via quel senso di impotenza che si prova durante un attacco di panico.
Chi è in grado di eseguire correttamente la respirazione addominale, può addentrarsi anche nella respirazione yoga completa e imparare a ripristinare completamente il buon funzionamento del sistema nervoso.
Ad ogni modo, la consapevolezza del respiro non è qualcosa che si acquisisce da un giorno all’altro. Essa va allenata ogni giorno, dedicando del tempo a conoscere, sbloccare e armonizzare il respiro fino a ottenere il risultato ottimale.Per arrivare a questo risultato, è lo Yoga l’alleato fondamentale.
In effetti, lo Yoga ci ri-educa non solo al buon respiro, ma anche ( e soprattutto) al respiro consapevole. Puoi approfondire questo punto leggendo la mia guida su Yoga e attacchi di panico.
Tante persone che soffrono di attacchi di panico arrivano alle mie lezioni con un respiro bloccato e rigido. Questi allievi passano gran parte del tempo in apnea, immettendo il minimo sindacale di aria per rimanere vivi e si preoccupano di respirare solo dalla bocca, dimenticandosi di avere a disposizione delle narici. Senza un ripristino di un buon respiro non si può star bene di salute e, di certo, non si può disciplinare la mente. Respirare correttamente aiuta a mantenere il corpo in salute ogni giorno e con un sistema nervoso pulito, forte, che non accumula tensioni, difficilmente si verificano attacchi di ansia o di panico.
Affrontare gli attacchi di panico con la tecnica del grounding
Sedersi a terra, toccare il suolo con le mani e cercare di scaricare l’energia mentale in eccesso, può essere molto utile per affrontare un attacco di panico. Questa tecnica di regolazione emotiva viene chiamata grounding ed è molto efficace nel riconnettere la mente e il corpo nel qui ed ora.
Immagina l’energia e l’ansia in eccesso che scorrono dalla tua mente e dal tuo corpo attraverso le tue mani e che vanno verso il terreno. Visualizzare questo processo, può aiutarti a sentirti più leggero e meno sopraffatto dalla sensazione di panico ed è una pratica estremamente utile per riconnettersi alla realtà.
Ma per quale motivo il terreno ha un effetto così benefico? La terra è il simbolo di forza, stabilità e radicamento e la sua energia è intimamente connessa con i nostri genitali, sede di forze primordiali molto forti.
Quando si tocca il terreno con le mani, o ci si siede a contatto con la nuda terra, e si respira, immaginando di scambiare energia con la terra, queste forze potenti si risvegliano, donando una sensazione di forza e la capacità di stare sui propri piedi.
A tutte queste sensazioni, l’inconscio risponde immediatamente regalandoti una sensazione di calma interiore e spazzando via tutte le sensazioni di smarrimento associate al panico.
Contro gli attacchi di panico, ascolta suoni terapeutici
Trai i metodi per calmare l’attacco di panico nell’immediato rientrano anche i suoni terapeutici.
Se durante una crisi di panico ascolti una melodia tranquilla e armoniosa o una musica creata da strumenti che sono stati accordati ad un certo grado di Hz, questo può stimolare il rilascio di neurotrasmettitori come la dopamina, che induce sensazioni di piacere e tranquillità.
Oltre a questo, la musica può ridurre anche la produzione di cortisolo, un ormone legato allo stress che, se viene ridotto, permette di rilassarsi con maggior facilità.
Fare una cosa alla volta con piena presenza mentale
Qualunque azione compiamo con presenza mentale, che sia leggere un articolo di giornale, camminare, bere, mangiare etc etc, se fatto con piena coscienza, ci permette di distrarci dalle sensazioni e dai pensieri angoscianti che hanno provocato l’attacco di panico e ci dà l’opportunità di virare verso uno stato di consapevolezza e di riportarci nel presente.
Restare concentrati sul presente, a sua volta, aiuta a gestire meglio i sintomi dell’attacco di panico, evitando che la nostra mente si focalizzi su tutte quelle sensazioni che possono farci perdere il controllo (come la mancanza di respiro, il dolore al petto o, ancora il tremore e la rigidità dei muscoli).
Cosa fare per gli attacchi di panico? La soluzione è lavorare su sé stessi
Quando si inizia a lavorare su di sé e si acquisisce consapevolezza di sé stessi, una delle prime cose di cui ci si accorge è quanta energia si spreca nel correre dietro a richieste e aspettative altrui.
Spesso, pur di non affrontare il senso di colpa, siamo disposti a farci andare bene qualunque cosa, anche se quel qualcosa non è la cosa giusta per noi.
Ci si stupisce poi di essere ansiosi o impanicati, quando invece quello che la Vita ci sta dicendo è un semplice: “cambia”.
Ma cambiare, crescere, guarire e realizzarsi nella vita implica prendersi la responsabilità delle proprie scelte. Implica sviluppare forza interiore, affinché le nostre risposte siano sempre allineate a quello che la nostra anima vuole e non a quello che qualcun altro o la società vuole. Implica affrontare il senso di colpa, e crescere.
Quando si è allineati con se stessi, quando si conoscono le proprie risorse interiori non c’è spazio per l’ansia o per il panico.
Come lavorare su sé stessi?
Per lavorare su sé stessi, ed eliminare quindi gli attacchi di panico dalla nostra vita, la strada maestra è affrontare la propria psiche. In questo, lo Yoga e la meditazione, così come tutte le discipline serie che lavorano con l’energia e la consapevolezza, sono le vie migliori.
Io stessa ho seguito questa strada e grazie a un lavoro dettagliato su me stessa, alla fine, sono riuscita a risollevarmi e a lasciarmi alle spalle quell’insieme di ansie e paure che mi divorava dall’interno.
Ora sto bene e voglio invitarti a raggiungere la mia stessa serenità proponendoti una breve sequenza gratuita di Yoga per ansia. Si tratta di una guida nella quale ti illustro le 10 posizioni più efficaci per ridurre l’ansia.
Provale e inizia a prendere confidenza con questa disciplina. Con il tempo potrai accorgerti tu stesso degli effetti benefici che essa è in grado di regalarti.