Attacco di panico rimedi immediati
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L’attacco di panico è sempre alimentato dalla paura, da un’incapacità a gestire le proprie emozioni, dal voler controllare, trattenere tutto e tutti.
Ogni persona è una storia a sé, e i sintomi che si vivono variano sempre tra persona e persona.
Esistono pur tuttavia dei sintomi che ricorrono durante gli attacchi di panico, perché riguardano una risposta innata del cervello antico (legato agli istinti animali), quando riceve l’informazione di “pericolo”. Pericolo reale, o immaginario, il cervello antico non lo riconosce. Semplicemente si attiva, con una risposta nel corpo ben precisa.
La scienza li chiama i sintomi più comuni degli attacchi di panico, ovvero:
- sudorazione intensa
- palpitazioni
- tremori
- costrizione al petto
- nausea
- brividi
- formicolii o sensazioni di intorpidimento agli arti
Non c’è niente di sbagliato nei sintomi, in quanto sono risposte precise, previste dalla Natura.
Il vero problema dell’attacco di panico è l’errata convinzione di non poterlo gestire. Se ci si sente vittime dell’attacco di panico, la quotidianità è destinata a diventare un vero inferno. Diventa difficile fare qualunque cosa: guidare, andare a scuola, al lavoro, esprimersi etc.
Il rimedio immediato per l’attacco di panico è il respiro consapevole. Il respiro accompagna sempre le nostre vite, ma quando subentra la consapevolezza, attraverso il respiro diventiamo capaci di gestire qualsiasi stato alterato della nostra mente, l’attacco di panico, così come qualsiasi altro disturbo psico-fisico.
La consapevolezza non nasce e basta, da un giorno all’altro. La consapevolezza va allenata ogni giorno, dedicando del tempo a conoscere, sbloccare ed armonizzare il respiro.
Per questo sono così importanti tutte le tecniche dello yoga, a partire dalle posizioni del corpo, le asana, alle tecniche di controllo del respiro e di direzione energetica, vale a dire pranayama.
Cosa sono gli attacchi di panico?
L’attacco di panico rappresenta un’improvvisa alterazione del proprio stato psicofisico. Ciò che accompagna l’attacco, e che spaventa di più in assoluto è la paura di perdere il controllo, di impazzire e di morire.
E’ un’esperienza piuttosto intensa per chi la vive, soprattutto la prima volta. L’attacco di panico sorge sempre inaspettato, ma la prima volta è la più delicata.
Questo perché, se non affrontato correttamente, l’attacco di panico innesca una serie di reazioni a catena angoscianti. Si inizia ad aver paura di tutto, soprattutto che l’attacco possa ripresentarsi. Qualsiasi sintomo del corpo (anche il più banale) diventa fonte di ansia e pensiero martellante.
Se l’attacco di panico non viene affrontato bene, e soprattutto se non viene visto come qualcosa di assolutamente gestibile, ogni giorno diventa difficile. Si inizia col cercare di evitare posti e situazioni che possano scatenare il panico, fino al non voler più uscire di casa, nei casi più gravi.
Sintomi dell’attacco di panico
La paura, il blocco emotivo e il blocco del respiro sono i protagonisti indiscussi dell’attacco di panico.
Gran parte dei sintomi che caratterizzano l’attacco di panico sono reazioni naturali alla paura. Il che li rende neutri.
Quando si vive la paura, il messaggio che riceve il cervello antico è “attenzione, pericolo”; il cervello ordina al corpo di tendersi e di prepararsi o ad un attacco o ad una fuga.
Così accade in Natura: se la gazzella non vuole farsi sbranare dal leone, deve arrestare in un battito le sue funzioni biologiche, e correre per sopravvivere.
Cosa prova la gazzella in quel frangente? sicuramente tachicardia, sudorazione intensa, e blocco immediato di tutte le funzioni vitali: respiratorie e digestive in primis. Poi se sopravvive, va in angolo, si accascia, trema tantissimo, e poi ritorna felice alla sua vita. Di certo non pensa al prossimo leone che incontrerà. Cosa che le permette di vivere bene, senza ansia. Così è in natura, per tutti gli animali. E noi non siamo tanto diversi dagli animali, per quello che concerne la sfera istintuale.
Soprattutto se si considerano questi i sintomi più comuni degli attacchi di panico:
- sudorazione intensa
- palpitazioni
- tremori
- sensazione di soffocamento
- dolore al petto
- senso di sbandamento e vertigini
- nausea
- brividi
- formicolii o sensazioni di intorpidimento agli arti
Ciò che è davvero pericoloso per l’attacco di panico è una mente indisciplinata, una mente che non sa riconoscere questi sintomi per quello che sono, e soprattutto pensa di non poterli gestire.
La mente indisciplinata inizia a partorire pensieri ossessivi; c’è chi inizia a pensare di avere una qualche malattia grave, e inizia a fare esami su esami; c’è chi alimenta vere e proprie fobie, che riguardano sia lo stare da solo, che l’esatto opposto, ovvero la paura di essere in mezzo a troppa gente.
La mente indisciplinata inizia a farti sentire vittima ed in ansia cronica, per qualcosa che per quanto forte ed estenuante, è il vissuto di un solo momento. Questo è il modo più “facile” per alimentare il ritorno del panico. Anche pensare di smettere di vivere e chiudersi in casa non è una soluzione.
Una buona soluzione è invece iniziare a disciplinare la mente attraverso il respiro consapevole, e usarlo poi tutte le volte che la mente entra in uno stato alterato.
Cause degli attacchi di panico
Ogni persona nella vita subisce dei cambiamenti inaspettati. Un trauma, un congelamento emotivo può avvenire per un lutto, per una perdita economica, territoriale o sentimentale, ogni persona reagisce diversamente, in qualsiasi ambito.
Eppure non tutte le persone sviluppano crisi o disturbo da panico. Perché?
A mio avviso, e per esperienza personale, sono due le risposte.
La prima è questa: chi lavora su di sé, dallo yoga, a qualsiasi altro percorso serio di crescita personale, inizia a diventare coraggioso, e a ridurre la paura dalla propria esistenza. Senza paura, l’attacco di panico raramente si manifesta.
La seconda è questa: chi ha capito come funziona la vita, non sa cosa sia né ansia, né panico.
La vita non si può controllare, questo è un concetto chiave. Chi vive veramente, cambia continuamente, e vive leggero e sereno, fluisce con la vita.
Chi invece si ostina a voler controllare ogni cosa, tutto e tutti, è destinato alla sofferenza, pieno di risentimento e sensi di colpa.
Se nel mondo emotivo di una persona già in crisi da perdita di controllo, si aggiungono i cambiamenti naturali della vita e l’inconsapevolezza, l’attacco di panico ha terreno fertile per scatenarsi più e più volte.
Conseguenze degli attacchi di panico
Quando si vive pensando di essere vittime dell’attacco di panico, senza possibilità di gestirlo, la vita sociale, lavorativa si azzera, e si rimane bloccati, congelati magari anche tra le quattro mura domestiche, convinti che questa possa essere una soluzione per evitare il ri-accadere dal panico. Niente di più sbagliato, eppure per tante persone diventa la norma.
Una delle conseguenze più comuni è proprio l’evitamento, si inizia ad evitare persone o situazioni che si pensa possano scatenare l’attacco di panico. Nella testa di chi soffre di attacchi di panico questa è considerata “prudenza”, ma in realtà è l’ennesima fuga e disconnessione totale dalla realtà.
Un altro comportamento tipico di chi convive con gli attacchi di panico è il rituale protettivo, ad esempio, il non uscire di casa senza farmaci anti panico o anti ansia, farsi accompagnare in posti solo considerati sicuri, o con caratteristiche particolari. Questa conseguenza del panico altro non fa che alimentare il senso di insicurezza, e il vittimismo.
Tanti altri comportamenti riguardano un’esagerata attenzione per ogni reazione fisica, e nei casi più gravi, o prolungati nel tempo anche lo sfociare nella depressione, perché non è umanamente possibile vivere a lungo disconnessi dalla realtà, lontani da ogni socialità e/o realizzazione personale.
Come affrontare un attacco di panico quando inizia
Non appena ci si accorge che sta iniziando un attacco di panico, la cosa più importante è sedersi, e iniziare velocemente a sviluppare la consapevolezza del respiro.
Ovviamente non si può pensare di avere un respiro lento e profondo in questo frangente, poiché l’inizio dell’attacco di panico, molto spesso coincide con l’iperventilazione.
La consapevolezza invece è quella cosa che può seguirti ovunque. Anche se il respiro all’inizio è corto e bloccato, seguilo consapevolmente, ripetendo mentalmente “sto inspirando”, “sto espirando”. Ripetilo mentalmente, anche se ti accorgi di essere in apnea. Sembra paradossale, ma così facendo, anche in condizioni non proprio favorevoli, la mente viene invitata a spostarsi sul respiro, a ritornare nel corpo. Altrimenti, se non la si disciplina in questo momento, la mente creerà quei sintomi ben conosciuti dell’attacco di panico tra cui senso di sbandamento, di svenimento e bolla attorno al corpo.
Si recupera velocemente calma e lucidità, non appena la mente torna nel corpo, non appena ci si accorge di essere vivi, e soprattutto che si sta respirando.
E’ a questo punto che si può usare la respirazione addominale, che aiuta a liberarsi definitivamente della paura e a lasciar andare quel senso di impotenza davanti ad un mondo emotivo incontrollato.
Chi lo ha maturato bene, può usare anche la respirazione yogica completa, non appena il diaframma si rilassa dalla tensione della paura, e ripristinare il buon funzionamento del sistema nervoso.
Oltre a questo, consapevolezza e respiro, che sono i passaggi fondamentali per gestire gli attacchi di panico, ci sono diversi altri strumenti che possono aiutare in questo momento delicato: le tecniche di rilassamento isometrico, se si sente il corpo particolarmente rigido, ripetere un mantra o affermazioni positive per se, oppure focalizzarsi e imparare l’arte della presenza mentale.
Come combattere gli attacchi di panico con lo yoga
Il motivo per cui lo yoga è particolarmente efficace per combattere gli attacchi di panico è perché ci ri-educa ad un buon respiro, ma soprattutto al respiro consapevole.
Tante persone che soffrono di attacchi di panico arrivano a lezione con un respiro bloccato, rigido. Passano gran parte del tempo in apnea, immettendo il minimo sindacale di aria per rimanere vivi. Respirano magari anche male dalla bocca, dimenticandosi di avere delle narici, incapaci di isolare un inspiro o un espiro.
Se non avviene prima di tutto un ripristino del respiro, non si può star bene in salute e di certo non si può disciplinare la mente.
Il concetto di per sé è semplice: abbiamo una precisa meccanica della respirazione, che coinvolge dalle narici all’addome. Il respiro yogico completo, al pari di una vera e propria panacea, si compone infatti di tre fasi: respiro addominale, toracico e clavicolare.
Tutte e tre le fasi sono richieste, affinché tutti i sistemi del corpo, e nello specifico il sistema nervoso, endocrino e circolatorio, si mantengano funzionanti e con i rispettivi organi sani, a lungo.
Avere un respiro yogico completo aiuta a mantenere il corpo in salute ogni giorno, e con un sistema nervoso pulito, forte, che non accumula tensioni, difficilmente si verificano attacchi di ansia o di panico.
Ma non è finita qui. Più il sistema nervoso viene “ripulito” e tonificato dalla pratica yoga, più la mente scimmia (ovvero la mente indisciplinata) inizia a perdere forza, in favore di una mente più calma, più lucida e più consapevole.
Quando si è raggiunta una buona consapevolezza del respiro, ovvero quando si riesce ad essere consapevoli ogni giorno, anche per qualche minuto al giorno, di come si sta respirando, a fronte di qualsivoglia emozione, sensazione o shock, quello è il momento in cui la paura inizia a lasciare il corpo e la mente, permettendo di diventare sempre più padroni di se stessi.
Come si mette in movimento tutto questo? Sicuramente con le pratiche di Hatha Yoga e di pranayama.
Come prevenire gli attacchi di panico e di ansia
- Praticare yoga, pilates, training autogeno o altre tecniche di rilassamento.
- Un regolare esercizio fisico, soprattutto se di tipo aerobico, aiuterà a ridurre stress e tensione, oltre a migliorare umore e benessere.
- Una dieta varia e sana, in cui siano ridotti i prodotti contenenti caffeina e zuccheri.
- Evitare possibilmente alcolici e fumo.
Suggerimenti per vivere senza l’ansia ed evitare i disturbi di panico
Quando si inizia a lavorare su di sé, a prendere consapevolezza di se stessi, una delle prime cose di cui ci si accorge è quanta energia si spreca nel correre dietro a richieste, aspettative altrui.
Spesso, pur di non affrontare il senso di colpa, ci si fa andar bene qualunque cosa, anche se quel qualcosa non è la cosa giusta per noi.
Ci si stupisce poi di essere ansiosi o impanicati, quando invece quella che la Vita ci sta dicendo è semplicemente: “cambia”.
Ma cambiare, crescere, guarire, realizzare nella vita implica prendersi la responsabilità delle proprie scelte. Implica sviluppare forza interiore, affinché le nostre risposte, Si e No, siano sempre allineate a quello che la nostra anima vuole, e non a quello che qualcun altro o la società vuole. Implica affrontare il senso di colpa, e crescere.
Quando si è allineati con se stessi, quando si conoscono le proprie risorse interiori non c’è spazio per l’ansia o per il panico.
Gestire gli attacchi di panico: letture consigliate
“Yoga e stress” – di Swami Suryamani Saraswati
Cit:
“al giorno d’oggi lo stress viene considerato una delle maggiori cause di malattia… Lo yoga, l’antica scienza del complesso corpo-mente-emozioni, ci offre la migliore opportunità per affrontare questo pericolo moderno. In questo libro è stato compiuto uno sforzo per individuare con chiarezza le pratiche dello yoga utili per alleviare lo stress e le loro ripercussioni sulle diverse parti dell’anatomia umana, della mente, e della coscienza.”
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Attacco di Panico: come gestirlo – Mini Corso Yoga
E’ un corso di yoga pratico, che ti permette fin da subito di imparare a gestire gli attacchi di panico e stare meglio.
Il mini corso ti fornisce tecniche testate ed efficaci. Stai meglio già dalla prima lezione.
Domande frequenti su disturbo di panico
- Come faccio a capire se ho avuto un attacco di panico?
Di solito ci si trova disorientati e spossati. L’attacco di panico è breve, ma intenso. -
Quali sono i sintomi fisici del disturbo di panico?
L’attacco di panico si manifesta cosi: paura di perdere il controllo, sudorazione intensa, palpitazioni, tremori, sensazione di soffocamento, dolore al petto, senso di sbandamento e vertigini, nausea, brividi, formicolii o sensazioni di intorpidimento agli arti. - Quanto tempo può durare un attacco di panico?
Un attacco di panico può durare da 10 minuti a mezz’ora, 1 ora nei casi del disturbo di panico più grave. - Come diminuire gli attacchi di panico?
L’attacco di panico si può diminuire respirando consapevolmente e usando la respirazione addominale. La pratica Yoga è eccellente per imparare a fare questo. - Disturbo di panico: qual’è il rimedio immediato?
Concentrare la mente e l’attenzione sul respiro. - Lo yoga può ridurre gli attacchi di panico?
Si, assolutamente. Lo Yoga è un ottimo rimedio contro gli attacchi di panico. Con una pratica costante e regolare, ansia e panico diminuiscono fino a sparire gli attacchi di panico o disturbo di panico. -
Cosa fare quando qualcuno ha un attacco di panico?
Farlo sedere e farlo respirare consapevolmente. -
Come gestire un attacco di panico da soli?
Sicuramente respirando consapevolmente, riducendo la paura a monte, nel cervello. Altre tecniche utili sono: contare il respiro, dagli un ritmo con la musica terapeutica, ascoltare i mantra di guarigione della tradizione yoga. -
La meditazione può aiutare per affrontare gli attacchi di panico?
No, all’inizio la meditazione è addirittura pericolosa, se sei tanto ansioso. L’energia mentale della meditazione può equivalere a gettare benzina sul fuoco, se soffri di panico.