I chakra, cosa sono e come ci influenzano

Si potrebbe riassumere così: nel corpo, i chakra sono dei centri psichici precisi, in cui è necessario far circolare buona energia, che è utile innanzitutto per avere buona salute di corpo e mente, e poi per elevarsi come persona, per realizzarsi pienamente, e per comprendere la vera natura di tutte le cose.

Lo Yoga ci porta a fare esperienza che tutto è energia. In quest’ottica, è energia il corpo, ma anche la mente, le emozioni, i pensieri. I chakra, che si trovano localizzati energeticamente lungo la colonna vertebrale, hanno innanzitutto la funzione di ricevere, e far circolare prana (la nostra energia vitale) per mantenere un buono stato di salute.

Se non si lavora su di sé, e si vive una vita tutto sommato ordinaria, comoda, i chakra rimangono “addormentati”, svolgendo solo quelle che sono le funzioni minime, per garantire la sopravvivenza. Quando invece si lavora su di sé, e si fa esperienza concreta che la vita è molto oltre il corpo e il solo soddisfacimento dei sensi, la nostra energia vitale inizia a scorrere diversamente, e i chakra si attivano maggiormente, risvegliando gradualmente salute, talenti, consapevolezza, coscienza.

La scienza afferma che ordinariamente si usa solo una piccola parte del cervello. I chakra, in quanto centri psichici, sono connessi con aree “dormienti” del cervello, che si possono risvegliare solo con un carico maggiore di energia, ovvero di prana, in termini yogici.

Lo Hatha Yoga offre delle tecniche sicure, potenti, per far fluire maggiore energia verso i chakra. Le asana, le posizioni yoga, stimolano profondamente, in tutte le direzioni, la colonna vertebrale che abbiamo compreso essere la “sede” fisica dei chakra. Il respiro, soprattutto il respiro consapevole, è il maggiore conduttore di prana, per cui tutte le tecniche di respiro, di pranayama sono particolarmente efficaci per lo scopo di caricare energeticamente un chakra, di armonizzarlo, ed equilibrare eventuali deficit energetici, che portano malattie e squilibri di personalità.

Comprendere cosa sono i chakra, come funzionano e mantenerli carichi di energia è un ottimo punto di partenza per approfondire, e rendere particolarmente efficace il proprio riequilibrio psico-fisico.

Cosa sono i chakra

La parola sanscrita chakra viene tradotta come ruota, cerchio, vortice. Effettivamente i chakra sono vortici di energia che si trovano lungo la colonna vertebrale, in corrispondenza dei plessi nervosi principali, e nel cranio in corrispondenza della ghiandola pineale. I chakra esistono nel corpo energetico delle persone.

Chiaramente non è vivisezionando un cadavere che ci si accorge dell’esistenza dei chakra. I chakra esistono, finché nel corpo c’è energia che può esser fatta circolare. Al momento della morte, i chakra si dissolvono, e si trasformano nuovamente in un’energia senza forma.

La tradizione yoga contempla otto chakra principali, ma sette sono quelli su cui ci si concentra maggiormente (i 7 chakra), sei su cui si può fare un lavoro attivo. Vediamoli un attimo nel dettaglio:

  1. all’altezza del plesso sacrale troviamo il primo chakra: Muladhara
  2. all’altezza del plesso coccigeo troviamo il secondo chakra: Swadhisthana
  3. all’altezza del plesso solare troviamo il terzo chakra: Manipura
  4. all’altezza del plesso cardiaco troviamo il quarto chakra: Anahata
  5. all’altezza del plesso cervicale troviamo il quinto chakra: Vishuddi
  6. La ghiandola pineale è la sede del sesto chakra: AjnaQuesti sei chakra sono quelli su cui si può lavorare attivamente, ovvero caricandoli con pratiche yoga energetiche specifiche, e sviluppando consapevolezza della loro presenza e funzione.
  7. all’altezza della bozza occipitale è localizzato il settimo chakra: Bindu.Bindu è un chakra fondamentale, tenuto in considerazione soprattutto dal Nada Yoga, lo Yoga del suono, in quanto da Bindu, e attraverso Bindu si può percepire la vera vibrazione del pranava Om. Bindu è considerata un po’ una porta per percezioni superiori, utile soprattutto per gli stati profondi di meditazione. Non si può lavorare attivamente su Bindu, ma si può, ed è utile percepirlo.
  8. all’altezza della fontanella è localizzato l’ottavo chakra: Sahasrara.

Sahasrara, un pò come Bindu, si può solo percepire, ma bisogna attendere il suo risveglio ed apertura, come conseguenza di un lavoro energetico e di risveglio su tutti gli altri chakra, nel corso di una vita. L’apertura di Sahasrara rappresenta l’essere umano che riconosce la Verità sulla sua natura, e sviluppa il suo intero potenziale (materiale, energetico e spirituale), mentre ancora è in vita.

I Chakra, centri energetici principali

I maestri Yoga consigliano di curare quotidianamente la propria energia, esattamente come ci si prende cura del corpo.

 

Una buona salute dipende da una buona ed alta energia.

 

Il concetto di per sé è semplice: il respiro conduce il maggior quantitativo di energia. Più il respiro è lento, profondo e consapevole, più energia circola nel corpo, quindi nei chakra. Se si respira male, il grosso problema è che non circola nemmeno l’energia. Se poi la vita è piena di stress, pensieri ossessivi, preoccupazioni, traumi etc etc., il minimo è una vita di spossatezza.

Nella tradizione Yoga ogni chakra viene anche rappresentato nella forma di fiore di loto con un diverso numero di petali. Il numero di petali rappresenta per ogni chakra tutte le terminazioni nervose, e gli organi connessi. Ad ogni chakra è anche connesso un colore, un’immagine, un suono (bija mantra).

Sarebbe riduttivo considerare i chakra, e l’energia che circola in essi, uno strumento di guarigione. Lo sono, a tutti gli effetti, ma il loro buon funzionamento è legato a tanti aspetti diversi dell’essere umano: fisico, emozionale, mentale, e spirituale. E’ necessario parlare di chakra, di apertura, di risveglio dei chakra in un’ottica che va molto oltre la parte di benessere psico-fisico.

Al risveglio dei chakra corrisponde un altro concetto importante per la tradizione yoga, il risveglio di Kundalini, ovvero di tutta l’energia potenziale nell’essere umano.

Da sempre l’uomo bloccato in una vita ordinaria cerca la via verso lo straordinario. Il problema è che questa via la si è sempre cercata fuori, mentre la vera via di evoluzione e di riscoperta del proprio potenziale è dentro. Le pratiche yoga di risveglio dei chakra non solo garantiscono buona salute a lungo, ma conducono l’essere umano verso il risveglio e la consapevolezza delle sue qualità superiori.

Quando si ha a che fare con uno stato di malessere, di malattia, di disagio psico-fisico, di personalità etc.. per la tradizione Yoga prima di tutto questo è un blocco energetico. Se l’energia non circola come dovrebbe nel corpo, significa soprattutto che i chakra non sono in equilibrio.

Al contrario, uno stato di buona salute, gioia e leggerezza d’animo, coraggio, consapevolezza e compassione sono tutti indicativi di una buona energia, e una buona funzionalità del corpo energetico e dei chakra.

 

Come sono stati scoperti i chakra

Prima delle spiegazioni della scienza moderna, prima della tecnologia, i grandi Yogi dell’antichità già conoscevano i corpi energetici e la funzione dei chakra. Lo Yoga non era diffuso come al giorno d’oggi, ma si è sempre basato sull’esperienza. Il discepolo che cresceva insieme al maestro dedicava anni, decenni alla pratica Yoga, e veniva seguito per sperimentare su di sé la Verità della natura umana, l’aspetto energetico dell’esistenza.

Tante culture antiche hanno riconosciuto nel tempo che esiste nell’essere umano un’energia, una forza che porta l’uomo ad evolversi. Pratiche come lo Yoga e la meditazione accelerano questo processo di consapevolezza, e insegnano come gestire il maggior quantitativo di energia, per scopi elevati di coscienza.

L’esperienza dei chakra è sempre avvenuta per percezione, finché non sono giunti a noi anche delle citazioni scritte. Tra i testi più antichi sull’argomento ci sono i Veda (redatti tra il 2000 e il 1500 A.C.), e il Kubjikāmata Tantra, un’opera letteraria della tradizione religiosa Kaula dell’XI secolo.

 

Funzionamento dei chakra

Una delle funzioni principali dei chakra è quella di assorbire prana (l’energia vitale) e di distribuirla dove più serve. Per comprendere il funzionamento dei chakra, serve comprendere che per lo Yoga tutto è energia.

Io posso stimolare energeticamente un particolare chakra per dirigere un certo tipo di energia verso la mente, ma devo aver fatto esperienza prima che la mia mente non é il cervello, ma è un condensato di energia che è in grado di trasformarsi.

Così con il corpo, così con le emozioni, i pensieri, così con tutto.

Al buon funzionamento dei chakra è connessa innanzitutto una buona salute sia del corpo che della psiche. Ad ogni chakra è connesso un sistema di nadi, che riduttivamente potremmo far coincidere con il nostro sistema nervoso.

Per quanto i chakra siano un aspetto energetico dell’esistenza, la loro influenza la percepiamo nel corpo, nella personalità, nelle nostre attitudini e pensieri, coprono la gran parte delle sfere di vita, e noi molto spesso non ne siamo minimamente consapevoli.

I sei chakra su cui si può lavorare attivamente si trovano all’altezza dei maggiori plessi nervosi e delle ghiandole endocrine. Se i sistemi nervoso ed endocrino vanno in sovraccarico per stress, traumi, vita sregolata, emozioni represse, insicurezza etc etc, e non si trova il modo per scaricare tutto questo, la conseguenza è innanzitutto un blocco energetico.

Se l’energia non circola più bene, perché rimane bloccata, il corpo fisico si irrigidisce, il respiro non fluisce come dovrebbe, la mente diventa succube dei sensi e indisciplinata, sorgono fobie, ansie, preoccupazioni infinite ed esagerate. La vita smette di fluire, esattamente come l’energia.

Per questo molte terapie tradizionali non risolvono i problemi. L’ansia, la paura, l’insicurezza non sono la causa dei malesseri; sono la conseguenza di un’energia che si è bloccata, e finché non si rimette in circolo quell’energia (lo Hatha Yoga è particolarmente efficace per questo), il problema, il sintomo, non svanisce.

 

Perché i chakra si bloccano

La nostra esistenza sul piano energetico è così vasta e complessa, che sarebbe riduttivo indicare un solo “perché” ai chakra che si bloccano.

Prima di tutto è necessario comprendere cos’è un blocco energetico: non è che l’energia non fluisce più; se questo accadesse, moriremmo. In un blocco energetico, in un chakra bloccato, l’energia non fluisce bene, non fluisce come dovrebbe, e questo crea scompensi sia di tipo fisico, sia di tipo psichico.

Comprendere perché i chakra si bloccano, richiede grande consapevolezza e tanta esperienza del piano energetico della vita.

Siamo abituati a pensare alla malattia, ai malesseri, ai disturbi psico-fisici in quest’ottica: “sono malato/ stressato, non so cosa fare/ come scaricare lo stress, subentra l’ansia o qualcosa di peggio; vado dal medico, o chi per esso per curarmi.”

Invece, chi ha fatto esperienza del proprio piano energetico, dei chakra, viene invitato (dall’esperienza stessa) a ragionare in questo modo:

“sto male, osservo il sintomo, inizio a curare la mia energia, per ripristinare la capacità di autoguarigione del corpo”.

Questo non vuol dire non affidarsi ai medici, o non prendere medicinali. Vuol dire semplicemente uscire dalla spirale di paure, vittimismo, terrorismo, e iniziare ad avere un rapporto diverso con se stessi, pregno di consapevolezza, fiducia e ascolto. Ognuno deve trovare la propria dimensione, ma pur sempre in un’ottica di responsabilità e consapevolezza. Questo fa veramente la differenza.

Detto questo, ciò che blocca di più l’energia in un chakra sono tutte quelle situazioni che si vengono a creare da una mente indisciplinata, da emozioni represse, e da un cattivo respiro (stress, castrazioni, frustrazioni, paure, tutti i “no” che diciamo a noi stessi etc.)

 

Chakra e colori

  1. Al primo chakra, Muladhara è associato il colore rosso.
  2. Al secondo chakra, Svadhisthana, è associato il colore arancione.
  3. Al terzo chakra, Manipura, è associato il colore giallo.
  4. Al quarto chakra, Anahata, è associato il colore verde.
  5. Al quinto chakra, Vishuddi, è associato il colore blu
  6. Al sesto chakra, Ajna, è associato il colore viola
  7. Il settimo chakra, Bindu, è trasparente
  8. All’ottavo chakra, Sahasrara, è associato il colore bianco

I chakra e i loro nomi

I nomi degli otto chakra sono i seguenti (partendo dalla base della colonna verso l’alto):

  1. Muladhara: chakra della radice
  2. Svadhisthana: dimora del proprio Sé
  3. Manipura: città dei gioielli
  4. Anahata: non colpito, non battuto
  5. Vishuddhi:  centro della purificazione
  6. Ajna: centro di controllo
  7. Bindu: caduta della goccia
  8. Sahasrara: il risveglio del potenziale umano

Vediamoli ora nel dettaglio, anche in relazione alla loro influenza sulla sfera psichica.

 

Primo chakra, Muladhara

Traduzione: radice, base

Localizzazione nel corpo: nel corpo maschile si trova all’interno del perineo; nel corpo femminile si trova nella parte posteriore della cervice uterina.

Senso connesso: olfatto

Strutture fisiche connesse: ano, e piedi

Simbolo: un fiore di loto di quattro petali (i quattro petali rappresentano le quattro nervature che si incontrano all’altezza del perineo)

Elemento connesso: terra

Caratteristiche psichiche del chakra in equilibrio: forza, stabilità, energia vitale, consapevolezza ed armonia della propria sessualità, sicurezza di sé, serenità interiore che non dipende dal possesso di qualcosa o qualcuno.

Caratteristiche psichiche del chakra in disequilibrio/bloccato: eccessiva paura della morte, paura di essere aggrediti, atteggiamenti schizofrenici e paranoie, apatia, smarrimento, insoddisfazione, paura/ostilità al cambiamento, attaccamento eccessivo per le cose materiali

Posizioni Yoga per stimolare l’energia di Muladhara: tutti gli equilibri, posizioni del guerriero, e la gran parte delle asana a terra, dove l’attenzione si sposta dai piedi ai genitali, e viceversa.

Bija mantra: LAM

Muladhara, il primo chakra

Secondo chakra, Swadisthana

Traduzione: dimora del proprio Sé

Localizzazione nel corpo: alla base della colonna vertebrale, a livello del coccige

Senso connesso: gusto

Strutture fisiche connesse: genitali, reni e vescica, funzioni riproduttive ed escretorie

Simbolo: un fiore di loto di sei petali (i petali rappresentano sempre il numero di connessioni con il sistema nervoso)

Elemento connesso: acqua

Caratteristiche psichiche del chakra in equilibrio: capacità di viversi liberamente la propria sessualità, sia nella relazione di coppia, sia come fonte di creatività, buona capacità di socializzare, spontaneità, auto-soddisfazione.

Caratteristiche psichiche del chakra in disequilibrio/bloccato: sbalzi di umore, rabbia, senso di colpa, vergogna, castrazione e/o frustrazione sessuale, fino al disprezzo del sesso, paura a lasciarsi andare, difficoltà a provare stati di gioia, squilibri ormonali e problemi mestruali.

Posizioni Yoga per stimolare l’energia di Swadhistana: tutte la varianti di Bhujangasana, Shalabhasana, Pashimottanasa, Varunasana

Bija mantra: VAM

Swadhistana, il secondo chakra

Terzo chakra, Manipura

Traduzione: città dei gioielli (centro del dinamismo, dell’energia, della volontà, della conquista…, senza cui nulla sarebbe possibile)

Localizzazione nel corpo: parete interna della colonna vertebrale, in linea con l’ombelico

Senso connesso: vista

Strutture fisiche connesse: tutto il sistema digestivo, lingua, sistema immunitario

Simbolo: un fiore di loto di dieci petali (i petali rappresentano sempre il numero di connessioni con il sistema nervoso)

Elemento connesso: fuoco

Caratteristiche psichiche del chakra in equilibrio: vitalità e forza, capacità di realizzare attraverso un atto di volontà, forza interiore, capacità di relazionarsi bene con l’esterno, capacità di creare bene, fiducia in se stessi, capacità di prendere decisioni e di rimanere presenti, positività, emozioni equilibrate, lucidità.

Caratteristiche psichiche del chakra in disequilibrio/bloccato: apatia e depressione, vergogna, complessi di inferiorità, o il suo esatto opposto, l’autoritarismo, autodistruzione, mancanza di autostima, indecisione cronica, vittimismo e disfattismo, succubi del senso di colpa, negatività, senso di inadeguatezza.

Posizioni Yoga per stimolare l’energia di Manipura: tutte la varianti di Trikonasana, Santolanasana, Setubhandasana, posizioni capovolte, Navasana.

Bija mantra: RAM

Manipura, il terzo chakra

Quarto chakra, Anahata   

Traduzione: non colpito, non battuto (in relazione al suono di natura trascendentale che è senza interruzioni in questo chakra, esattamente come il cuore che batte senza sosta dalla nascita alla morte).

Localizzazione nel corpo: nella colonna vertebrale, in linea col centro del torace

Senso connesso: tatto

Strutture fisiche connesse: plesso cardiaco, cuore, polmoni, diaframma

Simbolo: un fiore di loto di dodici petali (i petali rappresentano sempre il numero di connessioni con il sistema nervoso)

Elemento connesso: aria

Caratteristiche psichiche del chakra in equilibrio: indipendenza emotiva, capacità di desiderare e di realizzare per il bene di sé e degli altri, buona comprensione di sé e delle proprie emozioni, capacità di amare incondizionatamente, compassione, empatia, comunione con gli altri e il mondo, capaci di stare al proprio posto, equilibrio, atteggiamento positivo.

Caratteristiche psichiche del chakra in disequilibrio/bloccato: attaccamento e dipendenza emotiva, giudizio eccessivo e severo di sé, emozioni compresse e bloccate, rabbia, non si accoglie se stessi per come si  è, perdita di connessione con la realtà, blocco degli istinti primari, bisogno di eccessiva sicurezza, resistenza al cambiamento, depressione, ansia, odio verso se stessi.

Posizioni Yoga per stimolare l’energia di Anahata: Ushtrasana, tutti gli archi che aprono il torace, Pranamasana

Bija mantra: YAM

Anahata, il quarto chakra

Quinto chakra, Vishuddi

Traduzione: centro della purificazione

Localizzazione nel corpo: plesso cervicale, dietro la fossetta della gola

Senso connesso: udito

Strutture fisiche connesse: tiroide, paratiroide, palato, orecchie, corde vocali

Simbolo: un fiore di loto di sedici petali (i petali rappresentano sempre il numero di connessioni con il sistema nervoso)

Elemento connesso: etere

Caratteristiche psichiche del chakra in equilibrio: buona capacità di discernimento, mantenimento di buona energia, che non viene sprecata da stress o frivolezze, pieno appagamento, rispetto di sé e consapevolezza, grazia, capacità di ricevere ed essere grati, creatività, capacità di affrontare il cambiamento come un prezioso momento di crescita, capacità di esprimersi liberamente, capacità di affrontare bene le paure.

Caratteristiche psichiche del chakra in disequilibrio/bloccato: non si riesce ad esprimere se stessi, il proprio vero Sé, e ci si sente frustrati e bloccati; non si riesce ad ascoltare veramente l’altro, eccessiva timidezza e manipolazione, oppure si parla a vanvera, senza concludere nulla, incapacità di essere onesti con se stessi.

Posizioni Yoga per stimolare l’energia di Vishuddi: tutte le posizioni capovolte, tutti gli archi con l’attenzione al centro della gola.

Bija mantra: HAM

Vishuddi, il quinto chakra

Sesto chakra, Ajna

Traduzione: comando, centro di controllo

Localizzazione nel corpo: nel cervello, in linea con il centro tra le due sopracciglia

Senso connesso: la mente

Strutture fisiche connesse: ghiandola pineale, cervelletto, sistema nervoso,

Simbolo: un fiore di loto di due petali

Elemento connesso: i sensi

Caratteristiche psichiche del chakra in equilibrio: buona intuizione, distacco, visione ampia della vita e della realtà del mondo, vita piena e consapevole, concentrazione, grande percettività e lucidità mentale

Caratteristiche psichiche del chakra in disequilibrio/bloccato: mente instabile ed indisciplinata, attaccamenti esagerati, illusione, visione limitata della vita, pensiero eccessivamente razionale ed arrogante, che vuole aver ragione a tutti i costi, ansie, nervosismo, egoismo, cinici, disturbi psico-fisici, depressione.

Posizioni Yoga per stimolare l’energia di Ajna: Ardha Matsyendrasana, Vrsksasana, Dhanurasana, Yoga mudra, Virasana, Simhasana, Parighasana, esercizi Yoga per gli occhi.

Bija mantra: HAM & KSHAM

Il settimo e l’ottavo chakra sono chakra su cui non è possibile fare un lavoro diretto (con le pratiche Yoga), ma chiaramente beneficiano del buon funzionamento di tutti gli altri chakra, soprattutto di Ajna; sono collegati a sfere molto sottili e spirituali dell’esistenza umana.

Ajna, il sesto chakra

Settimo chakra, Bindu

Traduzione: punto, caduta della goccia (bindu visarga)

Percezione del chakra: si, entrando in risonanza in stati profondi di meditazione

Bija mantra: OM

Connessioni con altri chakra: Vishuddi (lavorando su Vishuddi, si può stimolare energeticamente anche Bindu) e Swadhistana (che rappresenta l’inconscio)

Caratteristiche spirituali: è la “porta” per percezioni superiori, rappresenta l’uscita dall’ordinario. Bindu è anche la porta verso Sunya  lo stato di vuoto trascendentale, è una dimensione in cui il tempo non esiste, ed è anche la sede del karma delle nostre vite precedenti. In Bindu troviamo anche la capacità di vedere la Realtà delle cose, e di trovare il proprio centro dis-identificandosi dal mondo materiale e dai nomi.

Bindu, il settimo chakra

Ottavo chakra, Sahasrara

Simbolo: fiore di loto dai mille petali

Connessioni nel corpo: Ghiandola pituitaria

Percezione del chakra: si, entrando in risonanza in stati profondi di meditazione

Bija mantra: OM

Connessioni con altri chakra: L’espansione massima di consapevolezza è in Sahasrara, per cui il risveglio di tutti gli altri chakra e di Kundalini diventa il risveglio di Sahasrara, che è sede di tutto il potenziale, il culmine dello Yoga, dell’unione di energia (prana) e coscienza.

Caratteristiche spirituali: l’uomo che risveglia Sahasrara raggiunge quello che viene chiamato lo stato di samadhi, ovvero la “morte” della consapevolezza individuale, e la fusione con il Divino, con tutta la Creazione, in un’unica consapevolezza. Ogni tradizione mistica e religiosa la chiama con nomi diversi (nirvana, illuminazione, realizzazione del Sè, comunione, etc), ma sono solo tanti nomi per descrivere il risveglio di Sahasrara Chakra.

Sahasrara, l'ottavo chakra

Come stimolare energeticamente i chakra

Per garantire il buon funzionamento di tutti i chakra, ed avere il coraggio di vivere in salute e realizzati, in linea con il percorso della propria anima, è necessario un lavoro su di sé che non ha scadenza, che può essere per una vita intera.

Lo Hatha Yoga è uno strumento potentissimo per stimolare energeticamente l’apertura dei chakra: le asana lavorano principalmente su questo, sul migliorare l’energia che circola in ogni chakra, e questo è assolutamente un buon percorso.

Parallelamente a ciò, deve cambiare gradualmente la nostra attitudine alla vita. Se mi accorgo che la mia personalità è limitata, che la salute non è buona, non è più possibile fare le vittime e prendersela con l’altro, con un evento, con il mondo, con Dio.

Bisogna scendere dentro di sé, ed affrontare anche e soprattutto le nostre ombre, con l’arma della consapevolezza. Quando un blocco, una tensione emerge al conscio, alla luce della consapevolezza, ha già smesso di farci paura, e di rovinarci e limitarci la vita.

L’attitudine all’ascolto di sé, della comprensione, della presenza mentale senza giudizio, della qualità del testimone, sono tutti strumenti che aiutano a tenere fluida e dinamica l’energia, ergo liberi i chakra.

 

Domande frequenti sui chakra

  • Quanti e quali sono i chakra?
    I chakra della tradizione Yoga sono otto: Muladhara, Swadhistana, Manipura, Anahata, Vishuddi, Ajna, Bindu, Saharara.

  • Che cosa sono i 7 chakra?  
    I chakra sono dei centri psichici precisi, in cui è necessario far circolare buona energia, per la buona salute di corpo e mente.

  • Quali sono i colori dei chakra?
    A Muladhara è associato il colore rosso; a Svadhisthana è associato il colore arancione; a Manipura, è associato il colore giallo; ad Anahata è associato il colore verde; a Vishuddi è associato il colore blu; ad Ajna è associato il colore viola; Bindu è trasparente; a Sahasrara è associato il colore bianco.

  • Come capire se i chakra sono bloccati?
    Se l’energia non fluisce bene nei chakra non si ha buona salute, e la mente è distratta, confusa e indisciplinata.

  • A cosa serve sbloccare i chakra?
    Per ripristinare il fluire di una buona energia nel corpo. Senza la giusta energia, il corpo si ammala, e la mente diventa soggetta a paure e fobie di ogni genere.

  • Come capire qual è il tuo chakra?
    La sfera della propria personalità che è più evidente, molto spesso rispecchia la forza preponderante di un chakra.

  • Cos’è l’ottavo chakra?
    Sahasrara, il chakra della corona; rappresenta l’espansione massima di consapevolezza dell’uomo.

 Conclusione

Una volta compreso l’aspetto energetico della vita, i chakra, l’energia stessa, soprattutto la loro importanza per avere un corpo, una mente, una vita in equilibrio, il prossimo passo sensato è decisamente passare dalla teoria all’esperienza.

Lo Yoga e la meditazione, sono strumenti potenti per lo sviluppo di buona energia e di consapevolezza innanzitutto verso di sé. Soprattutto, queste pratiche permettono di percepire concretamente che il mondo energetico non è qualcosa di inventato, ma qualcosa di molto reale, che in ogni caso ci influenza, che noi ne siamo consapevoli o meno.

 

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