Diaframma bloccato: come liberarlo da ansia e tensione

Quando a lezione mi capita di far presente agli allievi che hanno il diaframma bloccato, ed è una causa principale dei loro malesseri di ansia a tensione, mi guardano come se fossi un alieno, e qualcuno mi domanda anche: “scusa, ma il diaframma cos’è, dov’é?

Il diaframma è il muscolo principale della respirazione, eppure davvero pochi conoscono le sue funzioni, importantissime per una buona salute innanzitutto del corpo, ma anche della mente. 

Vediamo ora nel dettaglio cos’è il diaframma e perché questo muscolo è importante che sia sempre in movimento, permettendo un buon respiro. 

Cos’è il diaframma e come funziona

Si può tranquillamente dire che il diaframma è il muscolo più importante, muscolo motore della respirazione.
E’ composto di tre parti:

  1. la parte anteriore (che determina lo sterno e le cupole diaframmatiche),
  2. di una parte centrale (centro frenico), e
  3. di una parte inferiore (i pilastri muscolari interni). 

Nel corpo è il muscolo che separa il torace dall’addome, di fatto è una cupola fibrosa. Le inserzioni del diaframma raggiungono organi, muscoli e ossa del corpo, il cui buon funzionamento è fondamentale per una buona salute. Senza entrare nello specifico di un trattato scientifico, basta essere coscienti del fatto che il diaframma è connesso con:

  • contorno della gabbia toracica, rachide e sterno
  • corpi vertebrali di grande importanza: L2/L4 (lombari) sul lato destro; L2-L3 sul lato sinistro
  • a livello muscolare è connesso con lo psoas, il quadrato dei lombi e il traverso dell’addome
  • la sua giusta mobilità influenza direttamente stomaco, milza, fegato, pancreas

 

Il buon funzionamento del diaframma determina un buon respiro e una buona salute (innanzitutto viscerale). Ecco le principali funzioni del diaframma:

  • è il muscolo principale del respiro; tutta la mobilità viscerale è dettata dal buon funzionamento del diaframma
  • gestisce le differenze di pressione nel corpo
  • è un supporto posturale e vascolare
  • influenza la capacità secretiva delle ghiandole surrenali e stimola la fossa splenica.

Diafragma Umano Anatomia

Durante la respirazione il diaframma funziona in questo modo

Quando si inspira, la gabbia toracica si espande, i polmoni vengono riempiti di aria, il diaframma si contrae e si abbassa. 

Quando si espira, la gabbia toracica viene compressa, il diaframma rilascia la contrazione e risale nella sua posizione naturale. 

Il maestro Yoga André Van Lysebeth afferma che il diaframma è insieme al cuore uno dei muscoli più potenti e attivi del corpo. Di fatto, più aria viene assorbita nei polmoni, più sangue viene richiamato per la riossigenazione, con effetti sulla circolazione venosa. Per questo il diaframma viene considerato al pari di un secondo cuore.

Sempre Van Lysebeth afferma che ovviamente la respirazione non è qualcosa che dobbiamo insegnare al corpo, ma “semplicemente” dobbiamo permettere che la respirazione fluisca bene, con un respiro libero. Quando il diaframma è bloccato dalle tante tensioni, una buona respirazione non avviene. 

“la respirazione è il più grande atto vitale. È possibile vivere per settimane senza mangiare, per alcuni giorni senza bere. Non è possibile invece vivere senza respirare. Sicuramente non avete atteso gli yogi per respirare. Ma se usate la loro arte di respirare, vi accorgerete quanto respiravate male.”
– André Van Lysebeth 

 

Perché il diaframma si blocca

Fondamentalmente il diaframma si blocca perché viene sovraccaricato di tensioni: soprattutto tensioni emotive e mentali. Il respiro accade, ci tiene in vita, anche senza una volontà consapevole, da questo punto di vista non dobbiamo insegnare nulla. Il vero insegnamento sta nell’aprirsi a conoscere il respiro e fare esperienza della sua potente azione sul corpo, sull’aumento di energia vitale, e sull’armonizzazione della mente. 

L’unica cosa che il respiro ci chiede è di tenerlo libero di poter agire per il nostro bene. Siamo noi che dobbiamo preoccuparci di eliminare le tensioni, le cattive abitudini e gli atteggiamenti fisici e mentali sbagliati che lo bloccano e lo limitano. In questo senso, sapersi rilassare è una vera e propria arte. Non basta poltrire sul divano, ma bisogna attivarsi per rilassare tutti i muscoli e tutti i nervi; avere i muscoli costantemente contratti coincide con un blocco del respiro e del diaframma. Se invece impariamo a rilassarci e a tenere il respiro libero questo ci spalancherà le porte a buona energia, buona salute e forza interiore. Lo Yoga è un vero e proprio dono, per affrontare e liberarsi delle tensioni che bloccano il diaframma. 

Causa 1: stress e tensione nervosa

Se non si impara a scaricare lo stress e le tensioni, queste alla lunga creano un vero e proprio blocco fisico del diaframma. Lo stress può avere diversa natura: fatica eccessiva, costante ansia, choc, traumi psichici. Tutto ciò che non si affronta e non si scioglie si “congela” letteralmente nel corpo creando profondi squilibri, patologie importanti al sistema nervoso e agli organi. 

Stress e tensioni, una ragazza ansiosa

Causa 2: la paura che congela

La paura non è un qualcosa di negativo; quando serve, ci salva la vita. Davanti ad un momento di paura, l’organismo si attiva per affrontare il pericolo: la circolazione del sangue cambia repentinamente per gestire un intenso sforzo muscolare, il cuore accelera, il respiro si accorcia, la gola si fa secca, e le surrenali scaricano l’adrenalina. Niente di strano in questo: è la risposta naturale del cervello antico, legato agli istinti di sopravvivenza, davanti alla paura. 

Il problema non è l’attimo di paura in sé; il problema è la cronicizzazione dello stato di allarme. Se non conosciamo come scaricare il sistema nervoso, una volta passata la paura, le tensioni rimangono nel corpo e si accumulano, si legano tra loro, creando un blocco psichico potente, che non solo ci rende la vita un inferno, ma si inizia ad avere letteralmente paura di vivere, e si vive in uno stato di apnea, come se fosse la norma. In questo stato, il movimento del diaframma è letteralmente pari a zero. 

Causa 3: traumi fisici rilevanti

Se si vivono incidenti, traumi, operazioni nella struttura che sostiene la meccanica respiratoria, il corpo tende a “dimenticare”, a perdere consapevolezza di una parte del corpo. Molto spesso ci si dimentica perfino di averlo un diaframma.

Causa 4: colpo diretto

Se il diaframma, o l’area del plesso solare viene colpita direttamente, questo può causare un malfunzionamento o un blocco.

Sintomi del diaframma bloccato

Come accennato in precedenza, il diaframma ha tantissime connessioni: con organi, vertebre, ossa e muscoli importantissimi per il corpo. Se il diaframma è bloccato a causa delle tante tensioni, di riflesso tutte le catene muscolari e vertebrali connesse si irrigidiscono, e gli organi vitali, ricevendo meno flusso di sangue ed ossigeno, iniziano a perdere tonicità e vitalità, non funzionano più come dovrebbero. Inoltre, il respiro si fa corto, superficiale, e il sistema respiratorio diventa più esposto a malfunzionamenti e malattie. 

Se si respira male, si digerisce male, tutto si muove in uno spazio ridotto ed irrigidito, e si diventa letteralmente incapaci di rilassarsi. Emicranie, cefalee, dolori lombari, costali e cervicali si cronicizzano, recidivi ad ogni tipo di medicinale. Perdita di appetito ed insonnia diventano la norma in persone incapaci di rilassarsi, con un diaframma bloccato. 

Sintomo 1: tensioni nell’area cervicale e al collo, mal di testa, emicranie, formicolii

Se il diaframma è bloccato, e non si respira bene, dovranno intervenire nella respirazione quelli che vengono chiamati i muscoli respiratori accessori, ovvero: i muscoli del collo e la parte alta del dorso. In quanto muscoli accessori, non dovrebbero farsi carico di tutta la respirazione, il grosso di quel carico è del diaframma. Questo si traduce in un irrigidimento di tutta la parte alta del corpo: a livello muscolare si irrigidisce soprattutto scaleno, sternocleidomastoideo e trapezio. Iniziano così a verificarsi molto spesso dolori cervicali, cefalee, torcicolli, tensioni in tutto il dorso. Se quest’area rimane costantemente irrigidita e compressa, può sfociare anche in formicolii diffusi nelle mani, dolori alle braccia e alle spalle. 

Una ragazza con il mal di testa

Sintomo 2: malesseri cronici all’apparato digerente, coliti e gastriti, ernie iatali e reflusso. 

Se il diaframma si blocca, innanzitutto gli organi appoggiati strutturalmente (stomaco, pancreas, milza, fegato) smettono di essere tonificati internamente, e il sangue ristagna in questi organi creano accumuli di tossine e materiale di scarto, che faticano sempre di più ad essere espulsi. Ergo, i problemi di acidità, coliti, gastriti e reflussi

Il diaframma inoltre si blocca in fase di contrazione, ovvero più in basso rispetto alla sua normale posizione, andando a schiacciare i visceri. Se questi visceri si trovano in uno spazio ridotto dovranno adattarsi a svolgere le loro solite funzioni in deficit energetico e in uno stato di sofferenza fisica

Sintomo 3: problemi all’apparato riproduttivo ed urinario. 

Se i visceri si ritrovano costantemente compressi dal blocco del diaframma, strutturalmente non funzionerà bene nemmeno la vescica, provocando incontinenza. Inoltre, nelle donne, il cui apparato genitale è interno al corpo, andranno in deficit anche utero e ovaie, con rischio di ciclo irregolare. 

Sintomo 4: dolori cronici alla schiena, problematiche a livello lombare e dorsale. 

Abbiamo visto che il diaframma strutturalmente ha una parte anteriore, e una parte posteriore (i pilastri muscolari interni), che influisce direttamente sulla muscolatura della schiena, a livello basso dorsale, alto lombare. Se il diaframma si blocca si troverà letteralmente a “tirare” la muscolatura della schiena, riducendo lo spazio tra le vertebre e creando rigidità. Più le vertebre si schiacciano a causa di questa rigidità, più il disco intervertebrale soffre (in quanto corpo gelatinoso), e se il disco esce dalla sua sede il rischio è l’ernia discale. 

Sintomo 5: stress, ansia, attacchi di panico

Se il diaframma rimane bloccato, con tutti i deficit fisici ed energetici che si accumulano, il corpo e la mente diventano letteralmente incapaci di rilassarsi. Questa tensione che rimane accumulata, mai scaricata, è come se tenesse costantemente in allarme il cervello antico, (legato agli istinti primari di sopravvivenza) che continua a mandare il comando al diaframma di contrarsi. In questo modo il respiro non può più accadere bene, e perde la sua capacità di gestire, armonizzare la mente, rendendola più esposta a crisi di paura, ansia, angoscia e depressione. 

Esercizio yoga per sbloccare il diaframma

In questo video pratichi insieme a me un semplice esercizio Yoga, che lavora direttamente sullo sblocco del diaframma, e permette da subito di avere un respiro un po’ più ampio e più profondo. 

Quando il respiro può circolare meglio, tutto ne beneficia: organi, ossa, muscoli, sistemi nervoso, endocrino e cardiocircolatorio. 

 

Conclusione

Quando si prende consapevolezza dell’importanza della mobilità del diaframma per una buona salute, non si può più far finta di niente. Sono talmente tante le connessioni di questo muscolo nel corpo, che uno dei pensieri che dovrebbe accompagnarci ogni giorno è “come tengo libero il mio diaframma”. 

La pratica dello Yoga è un’ottima risposta per questo tipo di problema. Attraverso le posizioni del corpo, le asana, il diaframma viene gradualmente sbloccato, per permettere un buon respiro; attraverso i pranayama, il respiro diventa più profondo e più consapevole; quando subentra la consapevolezza del respiro, qualsiasi stato agitato emotivo o mentale viene gestito perfettamente e senza paura. 

Scarica la sequenza “YOGA ANTI-ANSIA” (gratuitamente)

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SEQUENZA_YOGA_ANTI_ANSIA_10_posizioni

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