Mudra: cosa sono, come si praticano, perché funzionano

La parola mudra viene tradotta come “sigillo”, e tra i mudra più conosciuti, ed usati, ci sono sicuramente i mudra delle mani

Come si praticano i mudra? Si portano le mani, e le dita delle mani in una particolare posizione, e velocemente l’energia, insieme alla consapevolezza, viene canalizzata verso specifiche aree del cervello. Le aree del cervello destinatarie di questa energia sono quelle aree primitive, intorno al peduncolo cerebrale, dove hanno origine i riflessi, le reazioni inconsce, e i modelli di comportamento istintivi e primari. 

Per questa ragione, assumere un mudra specifico è importante; i mudra funzionano, perché ci si allontana dagli stati di paura e di angoscia, tipici delle reazioni istintuali. Con maggiore consapevolezza, ed energia, diventa più facile gestirsi, soprattutto gestire il mondo emotivo

Infatti, all’interno del panorama Yoga, anche i mudra sono considerati un ottimo strumento per tenere alla larga stati di stress, ansia e panico, proprio per la capacità che hanno di condurci al controllo consapevole delle reazioni istintuali. 

I mudra sono numerosissimi, da quelli per il controllo dell’ansia, a quelli per la guarigione di sintomi nel corpo, a quelli che conducono all’introspezione e alle porte della meditazione. Vengono praticati da oltre cinquemila anni, come strumento di conoscenza di Sé, e per l’equilibrio di corpo, respiro e mente. 

Spesso l’immagine di uno Yogi è l’immagine di una persona seduta a gambe incrociate, nella posizione del Loto, con le mani appoggiate sulle ginocchia, e le dita delle mani in una particolare posizione. Quello che lo Yogi assume con le mani è un mudra

Quel mudra, è molto più di un semplice gesto delle mani. E’ una via di guarigione psichica, oltre che uno strumento potente di introspezione e consapevolezza.

 

Cosa sono i mudra

Sono diversi i significati attribuiti alla parola mudra: lo troviamo tradotto come sigillo, simbolo, gesto, e atteggiamento … per citarne alcuni. 

I mudra più conosciuti ed utilizzati sono sicuramente i mudra delle mani, ovvero quelli che contemplano una specifica posizione delle mani e delle dita delle mani.

Tuttavia, nello Hatha Yoga esistono mudra che contemplano una specifica posizione degli occhi (Nasikagra Drishti, Shambavi mudra etc.), del corpo stesso (Viparita karani mudra, Yoga mudra, Maha mudra, Maha Bheda Mudra), della lingua (Kechari mudra), delle tecniche di respiro (Kaki mudra, Shanmukhi mudra), e dei visceri/genitali (Vajroli/Sahajoli mudra, Aswini mudra). 

La traduzione di mudra come sigillo é importante, perché quello che concretamente accade dentro di noi, durante il mantenimento di un mudra, è proprio lo stimolo e la definizione di specifiche energie, che ci servono per la guarigione, per evolverci, per sviluppare nuova consapevolezza. 

Nello Yoga esiste un concetto importante. Il respiro non è utile solo per condurre ossigeno nel corpo; il respiro è il veicolo del prana, ovvero dell’energia vitale nel corpo. Questa energia si muove lungo un sistema di canali energetici, chiamate nadi, che per semplificare il concetto, può essere paragonato al sistema nervoso. Fondamentalmente, così come nelle mani e nei piedi troviamo un gran quantità di terminazioni nervose, così nello Yoga, mani e piedi rappresentano le vie maggiori di dispersione di prana. Praticando i mudra, “sigillando” appunto le mani, si evita la dispersione di energia verso l’esterno, così che cambiando direzione, questa energia rimane nel corpo e a disposizione, meglio se per scopi elevati di guarigione, consapevolezza e crescita. 

Mudra i gesti delle mani

La storia e le origini della pratica dei mudra

L’origine dei mudra non è qualcosa che appartiene solo all’India, o alle grandi tradizioni dell’Asia. In tutto il mondo, l’Uomo ha sempre cercato una connessione con le energie potenti dell’Universo; per benefici sia materiali, che spirituali. 

Sicuramente in India, più di 5000 anni fa, in piena cultura vedica, durante le cerimonie sacre, i mudra erano già pratica comune, in associazione con i mantra. Queste pratiche risvegliano energie potenti di guarigione, di protezione, e di avanzamento spirituale.  I suoni (mantra) e i gesti delle mani venivano utilizzati dai bramini per canalizzare le energie potenti di Terra e Cielo, e tradurle in benefici materiali e spirituali, per tutta la civiltà vedica. 

Se si osservano le murti indiane, ovvero le raffigurazioni delle qualità del Divino, queste vengono sempre rappresentate con le mani in un mudra specifico. Queste immagini tantriche sono veicoli di collegamento con un certo tipo di energia psico-fisica. Possono essere usate per scopi meditativi, devozionali o altro, perché i diversi aspetti dell’energia che vengono evocati, anche attraverso l’assunzione di uno specifico mudra, riportano sempre tutti all’Uno, alla scoperta e alla connessione con la Verità Ultima.

Detto molto più semplicemente, le murti, le divinità rappresentate in uno specifico mudra, rappresentano qualità precise della vita, dell’energia e della mente, che sono già manifeste o latenti dentro di noi. L’assunzione dello specifico mudra, è un canale di collegamento e di consapevolezza con queste energie. 

Non solo l’India è ricca storicamente della pratica dei mudra. Lo sono altrettanto le tradizioni sciamaniche, le danze sacre, etc.  La Santa Messa per i Cristiani è altrettanto carica di gesti precisi delle mani. 

 

Categorie dei mudra

La tradizione yoga tantrica contempla cinque grandi categorie di mudra, anche se ne esistono diversi e validi anche da altre tradizioni.

  • Hasta mudra: sono posizioni delle mani e delle dita delle mani, che servono per focalizzare l’attenzione su particolari punti del corpo e per interiorizzarsi più facilmente.
  • Mana mudra: sono posizioni che richiedono un certo grado di esperienza, poiché richiedono un certo controllo degli strumenti dei sensi: occhi, orecchie, naso, lingua e labbra. Sono contemplate anche come tecniche meditative a sé stanti, nel ramo del kundalini yoga.
  • Kaya mudra: sono una combinazione di asana e respiro, per una maggiore concentrazione
  • Mudra di chiusura: sono una combinazione di mudra e bandha, e sono pratiche che richiedono una grande consapevolezza e controllo del pavimento pelvico, dell’addome e dell’area della gola.
  • Adhara mudra: sviluppano il controllo consapevole della muscolatura perineale, e sono uno stimolo potente dei centri psichici inferiori, per portare energia al cervello.

Come funzionano i mudra

I mudra funzionano innanzitutto come strumento di consapevolezza, e ponte di comunicazione tra tutti i nostri corpi, specialmente tra il corpo fisico, il corpo energetico (dove troviamo la nostra energia, il nostro mondo emotivo), il corpo mentale (i nostri pensieri, i nostri valori, credenze etc.). 

Molto spesso subentrano squilibri, malesseri e malattie, perché non c’è allineamento ed armonia tra i nostri pensieri, i nostri bisogni e il nostro agire nel mondo. Si entra in un loop di costante contrazione, dove sembra normale tradire se stessi e le proprie volontà, per non perdere qualcuno o qualcosa, per un enorme senso di colpa, o peggio. Questo agire spiana semplicemente la strada al malessere e alla malattia, oltre ad essere, da un punto di vista yogico, un enorme (ed inutile) spreco energetico.

Prima di tutto, il sigillo del mudra “combatte” lo spreco energetico, evita la dispersione e la maggiore energia di cui si fa esperienza, diventa un’ottima chance di sviluppo di consapevolezza. Con maggiore consapevolezza, si impara a riconoscere quando una persona, un’azione, un’emozione, un pensiero è per noi qualcosa che ci nutre, a tutti i livelli, oppure è qualcosa di tossico, che è meglio lasciar andare. Finché non nasce questa consapevolezza dentro, saremo sempre in balia degli altri e degli eventi esterni. 

Successivamente, se si decide di fare della pratica di mudra, il proprio strumento di lavoro su di sé quotidiano, allora il mudra diventa un modo preciso, concreto ed efficace per affrontare e rimuovere blocchi importanti di salute, blocchi emotivi e psichici. L’energia viene canalizzata su specifici temi, ma il risveglio di coscienza e di consapevolezza diventa un processo uniforme e costante nella vita del praticante. Ciò si traduce immediatamente in una migliore salute (psico-fisica), maggior lucidità, leggerezza d’animo.  

Mudra i gesti delle mani

Perché i mudra funzionano

I mudra funzionano anche in relazione ai cinque elementi, che sono qualità dell’energia che circolano dentro di noi costantemente, e la predominanza di un elemento sugli altri, spesso definisce i tratti della nostra personalità. Come accennavo prima,  queste qualità dell’energia scorrono lungo il percorso delle nadi, canali energetici che terminano proprio nelle dita delle nostre mani. 

Ogni dito rappresenta dunque uno strumento di connessione con un preciso elemento, e con la sua energia. Avere questa conoscenza, ci serve per ristabilire velocemente la qualità di un elemento dentro di noi, quando ci sentiamo in deficit.

Faccio un esempio molto concreto: se sei abituato a fare un lavoro molto mentale o ti trovi ad essere facilmente distratto, con la testa tra le nuvole, probabilmente il tuo deficit maggiore è nell’elemento terra, nella forza, nella centratura e nel radicamento. Se fai una vita depresso, dipendente costantemente da altri, probabilmente il tuo deficit maggiore è nell’elemento fuoco, che sviluppa azione e forza di volontà. E ancora, se sei iperattivo ma rigido, e fatichi ad accogliere i punti di vista altrui, il tuo deficit maggiore sarà nell’elemento acqua. Gli esempi possono essere infiniti. 

Per ristabilire il giusto equilibrio dell’energia degli elementi, è possibile assumere dei mudra che agiscono sulle specifiche energie delle dita. Eccole qui:

  • Pollice: fuoco, energia, sole.
  • Indice: aria, energia in movimento.
  • Medio: spazio, espansione, apertura.
  • Anulare: terra, solidità, radicamento.
  • Mignolo: acqua, liquidi, mobilità.

I mudra funzionano perché sono efficaci a livello fisico, energetico e psichico, e aiutano a ristabilire il giusto equilibrio e il giusto grado di consapevolezza, muovendo letteralmente l’energia, il prana, lungo il canale delle nadi che attraversa il corpo. 

Quando il prana si muove liberamente lungo le nadi, non solo viene garantita buona salute, ma si innesca un processo di consapevolezza potente sul funzionamento del corpo. Non diventa più possibile pensare al corpo solo come ad un casuale agglomerato di carne, ossa, muscoli, ma si inizia a percepire l’intelligenza biologica, energetica del corpo. Spesso i maestri Yoga definiscono il corpo come il tempio sacro dell’anima, in cui tutto diventa possibile, l’auto-guarigione, le esperienze di trasformazione energetica, la consapevolezza e la percezione energetica ed ampia della Realtà. 

 

I mudra più comuni e il loro significato

GYANA MUDRA si pratica in questo modo: si piegano gli indici di entrambe le mani, in modo da toccare la base dei rispettivi pollici. Le altre tre dita sono distese e leggermente separate. In Gyana mudra il palmo delle mani è rivolto verso il basso. Gyana viene tradotto come conoscenza intuitiva, per cui nel toccarsi l’indice (che rappresenta l’Io) con il pollice (che rappresenta la Coscienza Suprema), si esprime il culmine dello Yoga. E’ un mudra utile per stimolare l’introspezione, la concentrazione e la calma della mente. 

CHIN MUDRA si pratica in questo modo: si piegano gli indici di entrambe le mani, in modo da toccare la base dei rispettivi pollici. Le altre tre dita sono distese e leggermente separate. In Chin mudra il palmo delle mani è rivolto verso l’alto. I benefici per la psiche sono molto simili a Gyana mudra. 

BHAIRAVA o DHYANI MUDRA si pratica in questo modo: si poggia la mano destra sopra la sinistra, in modo che entrambi i palmi siano rivolti verso l’alto e poi si portano le mani in grembo. E’ un mudra semplice da mantenere; in caso di stress, mantiene la mente calma e lucida. 

HYRIDAYA MUDRA si pratica in questo modo: le punte degli indici sono alla base dei pollici, le punte dei medi e degli anulari si uniscono con le punte dei pollici, il mignolo rimane teso. Le mani sono sulle ginocchia, con il palmo rivolto verso l’alto. Questo mudra porta energia nell’area del cuore, migliorando la vitalità dell’organo cuore. Può essere utilizzato anche durante crisi emozionali, per alleggerire il cuore e le emozioni represse. Chakra connesso: Anahata

SHUNI MUDRA si pratica in questo modo: il pollice tocca il dito medio e le altre dita si lasciano andare gentilmente. Shuni Mudra è ottimo per allenare la pazienza e la costanza; aiuta ad attraversare i momenti di grande incertezza e di transizione. Questo mudra è associato a Manipura Chakra.

SURYA RAVI MUDRA si pratica in questo modo:  l’anulare tocca lievemente il pollice e le altre dita rimangono rilassate. Questo mudra è utile per sviluppare buona energia, che conduce all’equilibrio e alla buona salute. L’anulare simboleggia la forza. Tra i tanti benefici rinforza i muscoli e genera ottimismo. 

ANJALI MUDRA si pratica in questo modo: si uniscono i palmi e le dita delle mani, in una posizione di preghiera, le mani sono all’altezza del petto, davanti al cuore. E’ un mudra utile per calmare la mente velocemente, migliorare il raccoglimento, la concentrazione, e sviluppare maggiore equilibrio interiore. Questo mudra è associato ad Anahata Chakra

PRANA MUDRA si pratica in questo modo: si uniscono le punte dei pollici, degli anulari e dei mignoli, le altre dite sono distese. Questo mudra è utile per attivare il primo Chakra, Muladhara, in cui risiede Kundalini, l’energia di risveglio dell’essere umano. Questo mudra è utile per accrescere la vitalità, ridurre l’affaticamento e il nervosismo; accresce la capacità di auto-affermazione, e una sana fiducia in se stessi. 

VAYU MUDRA si pratica in questo modo: in entrambe le mani si piega l’indice, in modo che la punta tocca la base del pollice, poi si preme leggermente il pollice sopra l’indice. Questo mudra è utile perché allevia i dolori articolari specie in collo, mani e ginocchia, ed elimina qualunque eccesso di aria nel corpo.

APAN MUDRA si pratica in questo modo: si toccano in entrambe le mani medio ed anulare con il pollice, le altre dita rimangono distese. Questo mudra è utile per liberarsi dalle tossine dal corpo, sia fisiche sia emotive e psichiche. Agisce positivamente sul fegato, per i problemi di digestione. 

HAKINI MUDRA si pratica in questo modo: si appoggiano insieme tutte le punte delle dita, con una pressione leggermente maggiore sui pollici. E’un mudra utilissimo quando si deve ricordare qualcosa, quando ci si deve concentrare o servono buone idee. Sviluppa creatività e memoria, oltre a spingere l’energia verso l’alto. E’ associato ad Agya Chakra

Mudra i gesti delle mani

Come praticare i mudra

I gesti delle mani si possono praticare in diversi modi: possono essere praticati da soli, a completamento di alcune asana, le posizioni Yoga, oppure accompagnare pratiche di pranayama e di meditazione. 

Non c’è una regola fissa per la durata del mantenimento dei mudra, 10-15 minuti al giorno sono già un’ottima pratica. 

Il momento migliore per praticare i mudra è sempre un momento di calma e silenzio, meglio la mattina appena svegli, oppure la sera prima di dormire. Sarebbe meglio evitare il post pranzo o cena, perché gran parte dell’energia è impegnata nella digestione. 

Detto questo, nulla vieta di praticare una mudra ovunque tu sia, ed in qualunque momento e/o condizione. Si possono praticare mantenendo qualunque postura, mentre si è in coda o nei tempi morti di certe lunghe attese… ci saranno solo benefici per il corpo, il respiro e la psiche. 

Ovviamente, bisogna tener presenti alcuni concetti fondamentali per praticare bene: 

  • Quando abbiamo scelto il mudra con cui lavorare, è necessario accertarsi che la pressione delle dita delle mani sia leggera e piacevole; le mani non devono mai irrigidirsi, mentre si mantiene il mudra.
  • Mentre si esegue il mudra, è importante rimanere presenti; se mentre pratichi, la tua mente vaga su azioni che hai fatto in passato, o azioni che dovrai fare in futuro, fondamentalmente “sprechi” il mudra. E’ importante rimanere il più possibile presenti e concentrarsi sulle sensazioni fisiche e soprattutto energetiche.
  • Se il mudra viene praticato durante le asana dello Yoga, o durante la meditazione, o Pranayama, l’effetto del mudra viene intensificato e diventa pratica potente di trasformazione per la mente.
  • Le energie dei mudra sono sottili e potenti, per cui non bisogna mai sottovalutarle, e come per ogni altra pratica yoga, vanno affrontate con rispetto, gradualità e pazienza. 

 

Altri consigli utili per la pratica di mudra

L’ideale sarebbe creare a casa uno spazio “sacro” nel quale praticare ogni giorno alla stessa ora. Praticando le asana dello Hatha Yoga prima dei mudra, il corpo si purifica e diventa più facile sensibilizzarsi al movimento dell’energia nel corpo.

Se si utilizzano i gesti delle mani come processo di guarigione, la pratica può variare dai 10 ai 20 minuti al giorno. Per affrontare i disagi cronici, si può arrivare fino a 45 minuti al giorno (oppure 15 minuti al giorno, per tre volte al giorno) di pratica dei mudra. 

E’ importante stabilire una routine, scegliere quale mudra praticare e mantenerlo per un determinato periodo di tempo. Un tempo di 21-28 giorni è un ottimo modo per stabilire nella mente una nuova abitudine. 

L’effetto di un mudra può essere amplificato e potenziato attraverso la respirazione. L’espirazione crea spazio nel corpo e nella mente, per cui è sempre buona norma fare dei profondi respiri, prima di assumere il mudra.

 

Mentre si pratica il mudra ci sono tre opzioni:

  • è possibile concentrarsi sulle mani e sulle dita, percependo la leggera pressione nel punto in cui si toccano; questo atteggiamento crea equilibrio interiore e costruisce forza.
  • è possibile aumentare la pressione fra i polpastrelli mentre si inspira, e diminuirla quando si espira; questo rinforza la volontà e ha un effetto rigenerante. 
  • è possibile applicare una maggiore pressione quando si espira, e diminuirla quando si inspira; questo calma e rilassa, è ottima per combattere lo stress.
  • ripetere un’affermazione, che richiami il significato dei gesti delle mani, è un ottimo modo per accompagnare la pratica di mudra.

 

I benefici della pratica dei mudra

Come abbiamo visto, i mudra sono tantissimi, e ogni mudra ha uno specifico beneficio, una precisa attivazione energetica, in un’area specifica del cervello. 

La pratica dei mudra può generalmente essere considerata benefica per:

  • fermare lo spreco energetico e dirigere l’energia verso l’alto,
  • condurre la mente verso l’introspezione e la meditazione,
  • aiutare i processi di guarigione del corpo,
  • trasformare l’energia psichica e i blocchi della personalità,
  • gestire al meglio stati di ansia, stress e preoccupazione.

 

Video con la pratica dei mudra per te

In questo video presento la pratica di Mudra, un ramo dello Yoga che usa le mani e una precisa posizione delle mani, per dirigere l’energia nel corpo.

Per quanto possono sembrare semplici, i mudra sono una pratica potente per la mente e richiedono buona sensibilità.

Lavorare con i mudra permette di dirigere l’energia dove più si ha bisogno: guarigione, realizzazione, fiducia, devozione, e molto altro.

 

In questo video puoi praticare con me quattro mudra:

Gyana e Chin mudra, Bhairava mudra, per calmare la mente e favorire l’introspezione

Hridaya mudra, per la buona vitalità dell’organo cuore, e per superare ed affrontare crisi emotive.

 

Domande frequenti sui mudra

  • Cosa sono i mudra?
    La parola mudra viene tradotta come “sigillo”, e tra i mudra più conosciuti, ed usati, ci sono sicuramente i mudra delle mani.
  • Quali sono i mudra?
    I mudra sono tantissimi e diversi, ognuno lavora su una specifica parte del cervello e dell’energia psichica, per rimuovere blocchi energetici e di personalità.
  • Come funzionano i mudra?
    I mudra funzionano innanzitutto come strumento di consapevolezza. In una buona pratica di mudra, c’è una specifica posizione delle mani, l’attenzione al respiro e la sensibilità energetica.
  • Come praticare i mudra?
    Si portano le mani e le dita delle mani in una specifica posizione, sviluppando consapevolezza e sensibilità energetica. Questo agisce positivamente sulla mente e sblocco di tante tensioni e traumi.
  • I mudra più conosciuti?
    Chin mudra, Gyana mudra, Hridaya mudra, perché sono anche i più utilizzati durante le classi di Yoga. 

Letture consigliate

Mudra – Yoga delle mani (Gertrud Hirschi)   

Cit: “ Questo pratico ed efficace manuale presenta numerosi suggerimenti e utili indicazioni  per eseguire i mudra e intensificarne gli effetti. Per ogni esercizio, corredato da chiare illustrazioni, viene fornita una descrizione completa, che include anche il tempo di esecuzione, le respirazioni aggiuntive e gli usi del mudra in questione. Agli esercizi vengono inoltre associate una o due erbe sinergiche.”

Altre risorse utili

I Chakra

Nadi Shodana 1 Stadio

I mudra per ansia: yoga delle mani per liberarsi dall’ansia