Meditazione e ansia: è davvero utile meditare?

In tanti allievi mi chiedono se la meditazione sia uno strumento utile per superare l’ansia e la paura. La mia risposta è di solito Ni. Diciamo che la meditazione è uno strumento molto utile ed estremamente efficace per conoscere, armonizzare ed equilibrare la mente, ma, e questo è un grande ma, il corpo deve essere pronto a reggere l’aumento di energia psichica, oltre che chiaramente dovrebbe essere il più possibile già in equilibrio.

Nelle persone ansiose, impaurite, preoccupate croniche non c’è tutto questo: la loro mente è in forte disequilibrio e il corpo è debole, stanco e in costante deficit energetico. Detto ciò, non è possibile considerare meditazione e ansia come due elementi interconnessi e di seguito spiegherò il motivo di questa affermazione.

 

Cos’è la meditazione secondo la filosofia Yoga

C’è una gran confusione al giorno d’oggi sul termine meditazione. Si vedono un po’ ovunque slogan di questo tipo “meditare per guarire, avere successo nella vita, nelle relazioni e sul lavoro”. Non che tutto questo non sia vero. Come conseguenza di buone pratiche di meditazione, tutto questo è molto reale.

Ma è appunto una conseguenza, di certo non lo scopo ultimo della meditazione. Secondo la filosofia Yoga, la meditazione è l’ultimo gradino di un percorso preciso di stadi (gli otto anga di Patanjali), attraverso cui l’uomo dovrebbe passare per poter arrivare ad avere una buona e reale esperienza di meditazione.

Questi stadi sono: yama e niyama (principi morali universali e osservanze personali), asana e pranayama (posizioni del corpo Yoga, e tecniche di controllo del respiro ed armonizzazione dell’energia), Pratyahara e Dharana (ritiro della mente dai sensi, e concentrazione della mente), e infine Dhyana, che è il termine yogico della meditazione vera e propria.

Questo tipo di meditazione non ricerca nulla e non ha aspettative di alcun tipo. E’ “semplicemente” un fondersi con l’oggetto della propria meditazione, fare esperienza di un’unità trascendente il corpo, i sensi, lo spazio e il tempo, e riconoscere la Verità Ultima sulla natura umana.

Chi arriva a sperimentare questo stato di meditazione, ha smesso di temere la morte e tutte le paure e ansie che da essa nascono. Vive libero da qualsiasi tipo di attaccamento nel mondo materiale, tagliando alla radice la fonte della vera sofferenza.

 

Ansia e meditazione: perché le due cose vengono spesso associate?

Quando si tratta di ansia e meditazione, è facile cadere in una trappola di questo tipo: l’ansia è un problema principalmente psichico, quindi cerco di risolverla con un lavoro altrettanto psichico, ergo la meditazione. Si cade nel facile errore di considerare la propria mente qualcosa di sbagliato, qualcosa che deve essere aggiustato e ritoccato continuamente. Anche per gli addetti ai lavori, o chi ha già fatto piccole esperienze con pratiche di meditazione, molto spesso cade nell’errore della rigidità, il che crea ancora più ansia. 

Disciplinare la mente non vuol dire martoriarsi di sensi di colpa se la mente non risponde come noi vogliamo; o peggio incavolarsi con se stessi se la mente non pensa positivo H24. A questi livelli, siamo lontani dall’essere gentili con noi stessi e dal crescere ed evolverci energeticamente e mentalmente. 

 

Così come per tutte le pratiche dello Yoga, anche una buona esperienza di meditazione avviene quando siamo capaci di rilassarci e accettare tutto così com’è, anche i pensieri più ostici e negativi. Tutto è parte di una divina perfezione, e tutto ci porta a conoscere sempre meglio noi stessi. Una buona meditazione senza ansia inizia con questo tipo di atteggiamento interiore. 

meditazione per l'ansia

La meditazione aiuta a gestire l’ansia, la paura e lo stress?

La meditazione è utile per scoprire se stessi, per cui di riflesso è chiaro che può essere utile anche per gestire l’ansia, la paura e lo stress, ma non bisogna dimenticarsi che la meditazione, a differenza di altre pratiche dello Yoga, non nasce in alcun modo come terapia

Tanto per capirci, i miei maestri Yoga mi hanno sempre detto: “non aver fretta, non cercare la meditazione. Le esperienze di meditazione arriveranno spontaneamente a te, se avrai la pazienza e la costanza di purificare il corpo e le nadi (il sistema nervoso per intenderci) con la pratica dello Yoga per almeno 10-12 anni”. 

Questo chiaramente non vuol dire che nel mentre non possiamo lavorare sulla psiche e sulla nostra energia mentale, ovviamente si. Anzi, è necessario sviluppare presenza mentale, consapevolezza, aumentare e purificare l’energia psichica, ma non confondiamo queste esperienze di benessere e maggior calma con la meditazione. 

Molto spesso, asana, pranayama e tutte le pratiche energetiche che lavorano col corpo e col respiro sono molto più efficaci per ansia, paura e stress che non la meditazione tradizionale.

Quando si medita può venire l’ansia?

A tante persone capita di percepire un aumento dello stato d’ansia quando si “medita”. Questo però in realtà non ha nulla a che fare con la meditazione, che rimane una pratica potente ed efficace per l’armonia della mente. 

 

Quando si medita, può accentuarsi lo stato d’ansia perché non si è abituati a chiudere gli occhi e a guardarsi dentro, con onestà e neutralità. Questo è quello che spaventa, quello che fa più paura: andare a scoprire se stessi, con zero aspettative, ma pronti a cambiare in qualunque momento. 

Alternativa alla meditazione per attenuare l’ansia

 

Per attenuare l’ansia, una buona alternativa alla meditazione è la pratica di Hatha Yoga, che comprende le posizioni Yoga per ansia e le pratiche di consapevolezza, di respiro e di pranayama.

Le posizioni Yoga lavorano principalmente sul corpo, sullo sblocco del respiro e sullo scarico delle tensioni nervose, in modo da recuperare gradualmente un corpo in maggiore salute, più energico, più flessibile, una mente più calma. Attraverso le asana i nervi, o per meglio dire tutto il sistema nervoso, viene tonificato internamente per sostenere l’aumento di energia psichica. 

Le pratiche di respiro e i pranayama sono tutti esercizi estremamente utili per innalzare e purificare la nostra energia vitale. Senza la giusta energia non possiamo nulla. Sono pratiche già molto benefiche per il riequilibrio della psiche, per gestire gli stati emozionali e mentali alterati e per riportare equilibrio e benessere in corpo, mente e spirito. 

pratica dello yoga

Il tempo dedicato alle asana e al pranayama è un ottimo terreno, un terreno sicuro, su cui piantare il seme della vera e profonda meditazione, un’esperienza che poi sarà in grado di trasformare tutto il nostro essere: il corpo, la personalità, la psiche. 

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