Mudra per attacchi di panico: i gesti delle mani per affrontare il panico
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Lo stato della mente di una persona è visibile da più parti. Il respiro è il primo strumento di lettura, il corpo il secondo, la posizione delle mani è un altro strumento importante di lettura dello stato mentale ed emotivo di una persona. I gesti inconsci che si assumono in particolari contesti, dove è richiesta presenza, decisione o altro, riflettono subito lo stato mentale di quel momento.
I mudra, gli esercizi yoga delle mani, sono sia un ramo dello Yoga avanzato, sia un ramo di consapevolezza a sé stante.
Gli attacchi di panico, di ansia, lo stress vengono nutriti tutti da un fattore importante: la mancanza di consapevolezza nella vita, e zero coscienza di Sé.
Se ci si osserva attentamente, quando sussistono situazioni di disagio dettate da problemi psico-fisici, si assume inconsapevolmente una determinata posa sia col corpo, che con le mani; si assume una sorta di “mudra personale” che serve da protezione inconscia davanti ad un pericolo imminente che viene percepito.
Questa protezione raramente funziona davanti alla paura di un attacco di panico, tantomeno serve a gestirla, eppure rimane un linguaggio del corpo, un gesto psichico, che necessità di essere compreso.
Attraverso le mani si disperde un quantitativo enorme di energia, di prana in termini yogici, ma non avendo conoscenza di questo, siamo abituati a disperdere questa energia inconsapevolmente.
I mudra dello Yoga, in questo caso i mudra delle mani, servono innanzitutto a evitare la dispersione di questa energia; creano una sorta di “barriera energetica” che permette all’energia vitale di tornare a scorrere verso l’interno, e ad essere usata per scopi di maggiore consapevolezza, e di conseguente maggior salute fisica e psichica.
Nello Hatha Yoga si contano almeno venticinque mudra, che comprendono posizioni del corpo, degli occhi e delle mani. Gli esercizi yoga delle mani fanno parte si dello yoga, ma si espandono anche nel ramo della conoscenza dei meridiani, della medicina cinese, etc. Lo scopo di questa pratica è di influenzare corpo e mente efficacemente, piegando, incrociando, allungando e toccando le dita con altre dita.
I mudra sono spesso combinati con pratiche di respiro, nello Hatha Yoga sono spesso combinati con le asana, le posizioni del corpo.
Respiro e dita delle mani sono strumenti yogici che hanno un gran potere nell’influenza positiva della mente e del comportamento, nella gestione di un’energia mentale disarmonica ed alterata. Come per tutte le pratiche yoga, vanno imparate bene da un insegnante competente, maturate bene in autonomia, per poterle usare come risorse efficaci durante gli attacchi di panico.
Che cosa sono i mudra?
I mudra sono dei sigilli energetici; lo Yoga ci porta a sperimentare che attraverso una particolare posizione delle mani, degli occhi e del corpo, si può muovere e dirigere un certo tipo di energia.
Il maestro Yoga Swami Satyananda ha descritto così i mudra:
“la parola sanscrita mudra è tradotta con gesto o atteggiamento: atteggiamenti psichici, emozionali o devozionali. I mudra sono una combinazione di movimenti fisici sottili, che modificano lo stato d’animo, l’attitudine e la percezione, e rendono più profonda la consapevolezza e la concentrazione. I mudra servono per correggere i deficit del corpo psichico…”
La scienza afferma che noi usiamo solo una piccola parte del cervello, e questo è vero. Lo yoga parla di un vero e proprio sonno in vita, di un cervello ordinario che può rimanere addormentato anche per tutta la vita. Secondo la scienza dello yoga, le aree addormentate del cervello si stimolano con un processo di consapevolezza e di trasformazione energetica.
I mudra si pongono in questo processo di risveglio come strumenti potenti di consapevolezza, di innalzamento della qualità energetica, e di trasformazione (anche psichica) in specifiche aree del cervello.
Come si spiega questo in termini scientifici?
Attorno al peduncolo cerebrale, in quello che viene chiamato il cervello antico, esistono i riflessi inconsci e i modelli di comportamento primari, che bypassano l’aspetto razionale della mente. Sono gli istinti più profondi, legati alla sopravvivenza, esattamente come accade nel mondo animale.
Per poter influenzare queste aree, e cambiare la nostra reazione a ciò che ci accade nella vita, in primis davanti alla paura, è necessario uno strumento che possa accedere energeticamente a queste aree del cervello. I mudra hanno questa forza, stabiliscono una connessione sottile con queste aree. Irrorate di energia, queste aree inizieranno a rispondere diversamente agli stimoli dall’esterno, la mente diventa sempre più consapevole, e l’energia psichica può tornare a fluire armonicamente.
Esistono diversi tipi di mudra. Qui di seguito vediamo quelli più indicati per affrontare le crisi d’ansia e gli attacchi di panico.
HRIDAYA MUDRA
Hridaya mudra si esegue in questo modo: le punte degli indici sono alla base dei pollici, le punte dei medi e degli anulari si uniscono con le punte dei pollici, il mignolo rimane teso. Le mani sono sulle ginocchia, con il palmo rivolto verso l’alto.
I benefici di questo mudra riguardano la sfera emotiva e l’area del cuore, migliorando nettamente anche la vitalità del cuore. E’ possibile utilizzarlo all’occorrenza durante le crisi emotive, tutte le volte che si sente il cuore pesante o dolorante, e per liberare emozioni represse.
PRAN MUDRA
Pran mudra si esegue in questo modo: unire le punte del pollice, dell’anulare, del mignolo, mentre le altre dita restano distese. Si pratica dai cinque ai trenta minuti, oppure quindici minuti per tre volte al giorno.
Questo mudra è utile per ritrovare la vitalità, lasciandosi alle spalle affaticamento e nervosismo. Inoltre, favorisce la fiducia in se stessi, l’auto-affermazione. Unito alla respirazione consapevole, riporta in uno stato di calma profonda.
APAN MUDRA
Apan mudra si esegue in questo modo: unire pollice, medio e anulare insieme, distendendo le altre dita. Questo mudra andrebbe mantenuto dai cinque ai quarantacinque minuti, oppure tre volte al giorno per quindici minuti.
Praticare questo mudra aiuta ad eliminare le tossine dal corpo, a riequilibrare la mente, favorisce lo sviluppo di pazienza, serenità, fiducia, equilibrio interiore ed armonia.
RUDRA MUDRA
Rudra mudra si esegue in questo modo: unire la punta del pollice, con l’indice e l’anulare, e stendere le altre dita, mantenendole rilassate. Andrebbe praticato da tre a sei volte al giorno, per un tempo di cinque minuti.
Questo mudra è particolarmente benefico per contrastare la svogliatezza, la pesantezza, l’oppressione e il senso di vertigine. Inoltre, ne beneficiano particolarmente anche chi soffre di cuore, di giramenti di testa, di prolassi interni o chi soffre di affaticamento generale.
TSE MUDRA
Tse mudra si esegue in questo modo: si appoggia la punta del pollice alla base del mignolo, e si appoggiano entrambe le mani sopra le cosce. Questo mudra si pratica in maniera dinamica: ispirando lentamente dal naso si circonda il pollice con tutte le altre quattro dita, si trattiene il respiro per qualche secondo, e poi si espira lentamente rientrando l’addome e aprendo le mani. Mentre si aprono le mani è bene immaginare che tutte le preoccupazioni, le ansie, le paure e l’infelicità lasciano il corpo.
Questo mudra andrebbe ripetuto per almeno sette volte. E’ particolarmente benefico per lasciar andare la tristezza, la paura, le energie negative e gli stati depressivi.
SHAKTI MUDRA
Shakti mudra si esegue in questo modo: è necessario appoggiare insieme l’anulare e il mignolo delle due mani, mentre le altre dita sono piegate in modo rilassato sopra i pollici, sul palmo della mano. Questo mudra aumenta la consapevolezza nell’area del bacino, e aiuta a rallentare l’espirazione.
E’ un mudra particolarmente benefico per percepire e sbloccare la respirazione addominale, che ha un effetto calmante immediato.
KALESVARA MUDRA
Kalesvara mudra si esegue in questo modo: congiungere tra di loro i polpastrelli dei due medi, unire le falangi intermedie degli indici e far combaciare la punta dei pollici; si piegano le altre dita all’interno, puntando i pollici verso il petto, e allargando i gomiti verso l’esterno. Questo mudra andrebbe mantenuto con una respirazione consapevole di almeno dieci respiri.
Questo mudra è particolarmente benefico per calmare il flusso dei pensieri e i sentimenti agitati; aiuta a modificare i tratti del carattere, specialmente i tratti autodistruttivi, compulsivi e le assuefazioni. Per questi risultati andrebbe mantenuto dai dieci ai venti minuti al giorno.
Vivere nel momento presente
La mente non è abituata ad essere disciplinata; salta costantemente tra il passato e il futuro, perdendo di vista completamente il momento presente.
I problemi, le preoccupazioni, l’ansia diventano un problema grande, quando quello che si conosce è rimuginare sul passato, e aver paura del futuro. L’unico momento creativo, dove si può fare qualcosa, è il momento presente. Il passato non si cambia, il futuro non c’è, ma come vivi il tuo presente, determini il tuo futuro.
Il respiro è il momento presente. Tutte le volte che si rimane sul tuo respiro, siamo nel momento presente. Nel momento presente c’è la consapevolezza e la calma.
L’ansia e l’attacco di panico si nutrono di tutte le paure che ci sono nel passato, e delle proiezioni future più nefaste. Ecco perché durante queste crisi è importante conoscere e focalizzarsi sul respiro. E’ la via più immediata per contattare la mente agitata, e riportarla al momento presente, dove esiste calma e consapevolezza.
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Come gestire gli Attacchi di Panico: Mini Corso Yoga
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