Prana ed Energia nello yoga
Che immagine viene in mente quanto si sente il termine energia o prana? Qualcosa che non si vede, non si tocca, eppure c’è.
I CONCETTI DI PRANA ED ENERGIA
Van Lysebeth, nel suo libro Pranayama, la dinamica del respiro esordisce in questi termini: “Il prana sta allo yoga come l’elettricità alla nostra civiltà” e continua citando il grande maestro Swami Sivananda: “Prana è la somma di tutte le energie contenute nell’universo”.
Non si vede, eppure c’è.
Se si mette la mano in un terminale di corrente si prende la scossa, ma l’energia elettrica non la si vede.
La gravità ci tiene ancorati al suolo, ma la gravità non si vede.
Due polarità opposte si attraggono, vediamo una calamita, ma non il magnetismo.
Potrei continuare così con tutte le leggi universali che permettono l’esistenza come la conosciamo, solo per concludere in questo modo:
Il Prana non si vede, eppure regola l’esistenza umana, l’esistenza di ogni cosa manifesta e dell’Universo intero.
CONOSCERE LA PROPRIA ENERGIA
Perché è dunque importante per un praticante yoga famigliarizzare con il concetto di prana?
La parola che trovo più indicata è “percezione”.
La legge fisica della conservazione della massa ci dice che nell’Universo “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” (Antoine-Laurent de Lavoisier)
Nel “tutto si trasforma” c’è il motivo per cui lo yoga è un importantissimo strumento di evoluzione e di crescita personale, nonché un valido percorso per scoprire il potenziale e la Verità sulla natura umana. Tutto è energia, tutto è Prana.
Dalle asana, alle pratiche yoga più avanzate, lo scopo principale è quello di mantenere alto il proprio serbatoio energetico, ed evitare la dissipazione inutile di prana.
La vita umana, come le leggi universali che regolano la materia, sono tutte manifestazioni di un Prana universale. Tutto si manifesta, e tutto fa poi ritorno a questo Prana universale.
All’interno del corpo umano, esiste tuttavia un prana “specializzato”, un serbatoio energetico che regola le funzioni vitali ordinarie. Più questo prana viene curato e mantenuto alto, più l’ordinario diventa straordinario.
PRANA ED ENERGIA: DALL’ORDINARIO ALLO STRAORDINARIO
La vita quotidiana disordinata e frenetica, le emozioni e i pensieri non armonizzati e non affrontati disperdono ad esempio una grande quantità di prana.
Le pratiche di yoga lavorano a livello energetico, e frenano innanzitutto questa enorme dispersione di energia vitale. Di conseguenza, aumenta il livello della propria energia ed è possibile darle una nuova direzione.
Cosa succede nel praticante yoga quando trasforma la propria energia, il proprio prana? Succede che cambia lo stile di vita, cambia la percezione di sé stessi e del mondo circostante. E questo cambia tutto.
Evitando la dissipazione di prana ad esempio, il corpo diventa più forte, meno soggetto a malattie o deperimento precoce e cambia la qualità della vita, delle proprie relazioni e delle proprie scelte e realizzazioni.
Sviluppando un buon prana, diventa anche più facile gestire l’energia psichica. Una mente più libera dai condizionamenti è in grado di percepire di più. La percezione permette l’esperienza diretta stra-ordinaria, permette di vedere quello che è agli occhi è invisibile, in condizione ordinaria.
Nello yoga si parla spesso del risveglio di Kundalini, dell’esperienza stra-ordinaria per eccellenza, ovvero il risveglio del potenziale umano. Il prana individuale che si fonde con quello universale. Lo straordinario, nell’esperienza umana.
Vale la pena provarci!
Se vuoi scoprire come mantenere alto il prana, scopri qui le tecniche di pranayama.